
Aurora boreale in Italia
Il 1° giugno potrebbe tornare a farsi vedere l’aurora boreale e altri eventi simili in Italia, come i SAR, che hanno già reso spettacolari i cieli del nostro Paese diverse volte nel 2024 e a Capodanno 2025. Il motivo è legato a un’espulsione di massa coronale (CME) che, secondo quanto riportato dal sito specializzato in meteorologia spaziale Spaceweather.com, si dirige verso la Terra. Un modello della NASA prevede che colpirà il nostro pianeta nelle prime ore di domenica 1 giugno. In questo momento ci si aspetta una forte tempesta geomagnetica (G3), ma per osservare spettacolari luci alle nostre latitudini sarebbe necessario un fenomeno di livello almeno G4; tuttavia, in passato, situazioni simili a una G3 si sono rapidamente evolute in G4, portando alla manifestazione di fenomeni aurorali anche nelle nostre zone.
M8.2 eruption associated with a type II radio emission with an estimated velocity of 1938 km/s. Wide area of dimming confirms a CME is almost for certain. https://t.co/aqK4Q6XdAY pic.twitter.com/4XoOemc3fR
— SolarHam (@SolarHam) May 31, 2025
La violenta eruzione solare che ha scagliato la CME verso la Terra
Ci sono tutte le condizioni perché si possa ripetere un evento simile. In primo luogo, il flusso di vento solare causato dalla CME è connesso all’esplosione di una macchia solare attualmente situata proprio al centro del Sole. Fanpage.it si riferisce alla struttura AR 4100 che, per colpa dei suoi campi magnetici turbolenti, “costituisce una minaccia costante per le eruzioni solari di classe X”, come ha indicato l’astrofisico Tony Phillips su Spaceweather.com. Ciononostante non si è trattata di un’eruzione di classe X, che è la più intensa, a lanciare la CME verso la Terra, ma un evento di classe M 8.2, avvenuto alle 2:05 ora italiana di oggi, sabato 31 maggio. E’ stata un’esplosione incredibile, direttamente collegata alla mancata stabilità dei campi magnetici della macchia solare.
Perché è possibile l’aurora boreale in Italia il 1 giugno
Come dichiarato, la NASA prevede una tempesta geomagnetica di livello G3, la quale, in teoria, non dovrebbe essere sufficiente a generare fenomeni aurorali in Italia. L’indice kP, che misura l’attività magnetica, deve infatti superare il valore di 7 (la scala va da 1 a 9) e solitamente è necessaria una tempesta di intensità G4 per raggiungere questo livello. Tuttavia, come segnalato, le tempeste previste di livello G3 potrebbero manifestarsi come G4. Nel caso in questione, a supportare questo fenomeno potrebbe essere il flusso di vento solare ad altissima velocità (superiore a 2,5 milioni di chilometri all’ora) che attualmente circonda la Terra, il quale è responsabile di una serie di tempeste geomagnetiche (G3, G2 e G1) a partire dal 30 maggio. Come sottolineato dagli specialisti, l’innesco di questi eventi non è dovuto a una CME, bensì a una regione di interazione co-rotante o CIR. In termini semplici, questo fenomeno si verifica quando flussi di vento solare lenti e veloci entrano in contatto; questo genera onde d’urto simili a quelle generate da una CME, capaci di dare origine a tempeste geomagnetiche sulla Terra. La combinazione di questi fenomeni potrebbe amplificare la potenza del flusso di vento solare emesso dalla macchia solare AR 4100, che potrebbe anche rivelarsi più forte del previsto.
Sunspot region 4100 produced a gorgeous long duration M8.2 solar flare today peaking at 00:05 UTC. This region is close to the center of the Earth-facing solar disk and the eruption is associated with a Type II radio emission. This along with the most recent coronagraph imagery… pic.twitter.com/kYZWAhFI3f
— SpaceWeatherLive (@_SpaceWeather_) May 31, 2025
I rischi delle tempeste solari
Ricordiamo che una tempesta geomagnetica di livello G3, come indicato dalla NOAA, può causare danni alle reti elettriche e ai satelliti, con conseguenti blackout e difficoltà nelle comunicazioni radio, nelle connessioni e nei sistemi di navigazione. Inoltre, all’aumentare dell’intensità di una tempesta solare, cresce anche la possibilità di osservare fenomeni di aurora alle nostre latitudini, generati dall’interazione tra le particelle del vento solare e gli elementi presenti nell’alta atmosfera (ionosfera), che si illuminano di colori magnifici, creando i caratteristici drappeggi che seguono le linee del campo magnetico terrestre. Non ci resta che aspettare le prossime ore per vedere se avremo l’opportunità di ammirare ancora una volta un’aurora boreale nei nostri cieli.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.