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Martedì 19 Marzo
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Rilevato un nuovo misterioso lampo radio proveniente da un ammasso di stelle

Rilevati nuovi segnali radio veloci ripetuti provenienti da anomali ammassi di stelle: ecco perchè potrebbero stravolgere alcune certezze

Rilevato un nuovo misterioso lampo radio proveniente da un ammasso di stelle
FRB, rilevato un nuovo lampo radio veloce ripetuto

Scoperto un nuovo lampo radio veloce che potrebbe rimettere in discussione certezze acquisite

Un nuovo misterioso lampo radio veloce ripetuto (FRB) denominato FRB 20200120E è stato rintracciato da una equipe di astronomi. La sua posizione, secondo lo studio in questione, sarebbe da identificare in una galassia distante 11,7 milioni di anni luce. Si tratta del lampo radio veloce conosciuto più vicino, 40 volte più vicino del segnale extragalattico più vicino. Proverrebbe stranamente da un ammasso globulare, un “assembramento” di stelle molto vecchie. Indubbiamente un luogo atipico dove trovare una stella in grado di emettere FRB. Da leggere anche Meteora appare sopra un vulcano e illumina il cielo: ecco dove è accaduto.

La nuova scoperta potrebbe aprire la strada verso nuove consapevolezze

L’individuazione di questo lampo radio potrebbe rimettere in discussione alcune certezze acquisite sul meccanismo di formazione di queste stelle. Infatti sulla scorta di quanto scoperto, si potrebbe pensare che gli FRB potrebbero emergere da una gamma di ambienti più ampia di quanto abbiamo pensato finora. Il primo lampo radio venne scoperto nel lontano 2007. Lo studio di quel fenomeno condusse gli scienziati verso conclusioni errate. Gli FRB sono segnali estremamente potenti provenienti dallo spazio profondo a milioni di anni luce di distanza, alcuni scaricano più energia di 500 milioni di Soli e vengono rilevati solo nelle lunghezze d’onda radio.

Cosa sono gli FRB

Si tratta di fenomeni astronomici assolutamente brevi in grado di durare meno di un battito di ciglia – pochi millisecondi di durata – e la maggior parte di esse non si ripete. Per questo motivo sono molto difficili da prevedere, tracciare e quindi comprendere. Analizzando la struttura fine di questi segnali radio, gli astronomi si sono concentrati sul tipo di oggetto che pensavano potesse causarli, con oggetti compatti come le stelle di neutroni come teoria principale. Poi, l’anno scorso, è arrivata una svolta epocale. E’ stato rilevato un FRB dall’interno della galassia della Via Lattea, emesso da una magnetar.

Le Magnetar

Le magnetar – di cui ne sono state scoperte solo 24 – sono un raro tipo di stella di neutroni, il nucleo collassato di una stella morta che è iniziata tra 8 e 30 volte la massa del Sole. Le stelle di neutroni sono piccole e dense, di circa 20 chilometri (12 miglia) di diametro, con una massa massima di circa due Soli. Questa tipologia di stelle hanno un campo magnetico pari a circa un quadrilione di volte più potente del campo magnetico terrestre e mille volte più potente di quello di una normale stella di neutroni. Questo ci riporta a FRB 20200120E, un FRB che si adatta perfettamente al profilo. Poiché si ripete, tuttavia, gli astronomi sono stati più facilmente in grado di individuare la posizione nel cielo da cui ha avuto origine.

Analizzando altre proprietà del segnale, sono stati in grado di determinare che aveva percorso una distanza relativamente breve. Da qui si è giunti ad identificare una galassia a spirale chiamata M81 come origine del segnale. Più specificamente, i ricercatori credevano di aver rintracciato FRB 20200120E in un ammasso globulare.
Gli ammassi globulari sono gruppi compatti di stelle che tendono ad essere molto vecchie e longeve, nonché di massa bassa, nessuna maggiore della massa del Sole. Si pensa che tutte le loro stelle si siano formate contemporaneamente dalla stessa nuvola di gas; proprio come una piccola città, queste star vivono insieme le loro esistenze per lo più tranquille. È anche possibile che la sorgente dell’FRB non sia affatto una magnetar, ma una binaria di raggi X di piccola massa, come una nana bianca e una stella di neutroni, o una stella di neutroni e un esopianeta. Potrebbe anche essere un buco nero in crescita. Al momento però ancano le prove anche perchè non esisterebbe alcuna attività di raggi X o gamma che in genere accompagnerebbe questi sistemi. Indipendentemente da ogni considerazione, FRB 20200120E è destinato a rivoluzionare molte convinzioni. O ci insegnerà qualcosa di nuovo sulle interazioni stellari negli ammassi globulari, o ci darà un nuovo canale di formazione per gli FRB.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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