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Domenica 17 Marzo
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Scoperto il buco nero più grande e “vorace” dello spazio: ecco dove si trova e la sua potenza

I ricercatori della Australian National University hanno scoperto il buco nero più grande dello spazio: è 34 miliardi più grande del Sole

Scoperto il buco nero più grande e “vorace” dello spazio: ecco dove si trova e la sua potenza
Foto PixaBay

Scoperto il buco nero più grande e “vorace” dello spazio: ecco dove si trova e la sua potenza

La sua massa è 34 miliardi più grande di quella del Sole e sarebbe in grado di inglobare un’intera galassia medio-piccola. Si tratta di J2157, il buco nero più grande dello spazio rinvenuto dai ricercatori della Australian National University (ANU) coordinati dal Prof. Christopher Onken e che ha attirato l’attenzione degli astronomi di tutto il mondo. Lo studio degli scienziati australiani, riportato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, ha permesso di scoprire che questo buco nero è 8000 volte più grande di quello supermassiccio che si trova al centro della nostra via Lattea, il che rende ancor più l’idea di quanto sia mastodontico questo corpo celeste. STELLA COMETA PASSA PER IL CIELO DI ROMA: LA FOTO ESCLUSIVA

I dettagli sul buco nero J2157

Il buco nero J2157, spiegano i ricercatori australiani, si trova molto lontano dal pianeta Terra (svariati anni luce di distanza) quindi non ci sarà mai il rischio che esso si avvicini al nostro mondo e lo risucchi. Se però esso si fosse trovato nella nostra via Lattea avrebbe inghiottito i 2/3 delle stelle presenti. Da dove deriva la “voracità” innata di J2157? L’unica spiegazione possibile, ad oggi, è che la galassia all’interno della quale si trova questo buco nero supermassiccio deve essere stata talmente immensa da fornire il materiale necessario affinché il buco nero ingrassasse fino ad avere tali caratteristiche. Seguiranno comunque ulteriori studi e aggiornamenti su J2157. LA LUNA POTREBBE NASCONDERE UNA GRAN QUANTITÁ DI METALLI NEL SOTTOSUOLO

Scoperto il pianeta più caldo dell’Universo: le sue temperature incredibili e dove si trova

Molto interessante anche la scoperta fatta da John Ahlers, un astronomo statunitense della Universities Space Research Association e del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt (Maryland), il quale ha rinvenuto il pianeta più caldo dell’Universo. Si tratta di KELT 9b, analizzato attraverso il telescopio spaziale TESS. Lo studio di Ahlers, riportato sull’Astronomical Journal, ha dimostrato che questo pianeta (già scoperto nel 2016 ma di cui non erano state rilevate queste caratteristiche) ospita temperature incredibili a causa del grande quantitativo di energia che riceve dalla sua stella KELT 9. Vediamo tutti i dettagli nella pagina successiva. PALLA DI FUOCO ESPLODE IN CIELO: ECCO DOVE

I dettagli su KELT 9b

KELT 9b è un “gigante gassoso” che si trova a 670 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno, ed ha una massa 2,9 volte più grande di quella di Giove. Esso si trova molto vicino alla sua stella KELT, il che è il motivo per cui è particolarmente caldo, e riesce a compiere una rotazione completa di KELT in sole trentasei ore! Di conseguenza su KELT 9b le stagioni durano pochissimo (praticamente nove ore ciascuna) rispetto a quanto accade sul nostro pianeta. Ma la sua caratteristica particolare, come anticipato, sono le temperature altissime: si tratta di 4300°C circa, addirittura superiori a quelle di alcune stelle dell’Universo. La stella KELT invia un’energia a KELT 9b 44mila volte superiore a quella che il Sole trasmette alla Terra, da qui le temperature straordinarie di quel pianeta.

La “stranezza” di KELT

Ad essere ancor più particolare di KELT 9b è proprio la stessa stella KELT, la quale è il doppio più grande del nostro Sole e quasi il doppio più calda, oltre che gira 38 volte più velocemente di esso. La sua rotazione completa è di sole sedici ore, tempistiche mai registrate in nessun altro corpo celeste del genere, il che comporta un appiattimento dei poli e un allargamento della parte centrale. Questa rotazione così veloce tra l’altro provoca un fenomeno denominato “oscuramento della gravità”: i poli tendono a riscaldarsi e a illuminarsi mentre la regione equatoriale tende a raffreddarsi e ad attenuarsi. L’appiattimento di KELT rende poi più breve per KELT 9b la rotazione completa della sua stella, con come conseguenza (se paragoniamo il tutto al nostro mondo) la presenza di due estati e due inverni nello stesso anno.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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