
Secondo le ultime proiezioni per il rientro incontrollato del satellite sovietico Kosmos 482, il detrito precipiterà nella mattinata di domani
Dopo aver “pellegrinato” per più di 50 anni nello spazio, la sonda sovietica russa, Kosmos 482 si appresta a concludere il proprio girovagare precipitando sulla Terra. La sua caduta incontrollata potrebbe rappresentare una minaccia per la popolazione (anche per quella italiana) poiché le ultime proiezioni farebbero pensare che impatterà in un luogo compreso tra i 52° di latitudine Nord e il 52° di latitudine sud. L’impatto è previsto tra la tarda serata del 9 maggio e il pomeriggio del 10. Secondo l’ultima stima effettuata dai Centri Operativi di Sorveglianza e Tracciamento Spaziale dell’UE, il detrito spaziale dovrebbe cadere esattamente alle 08:47 ora italiana di sabato 10, anche se questa stima ha un margine di errore di quasi nove ore. L’Italia al momento è sotto due potenziali traiettorie di impatto. Fanpage fa sapere che a rischio è in particolar modo l’Italia centrale. Il passaggio su Roma sarebbe atteso tra le 05:06 e le 05:08 di sabato.
Quali sono i reali rischi?
La distanza importante dell’oggetto dalla Terra rende approssimative ogni valutazioni anche perchè si tratta di un detrito spaziale inclinato di 52° rispetto all’equatore terrestre. L’area geografica che potrebbe risultare coinvolta rimane molto ampia, anche se l’ipotesi che possa cadere proprio nel nostro paese sembra essere poco accreditata. La velocità con cui questo oggetto si sta appropinquando verso la Terra rende impossibile anche per gli strumenti tecnologicamente evoluti di cui siamo dotati, ottenerne delle immagini. L’unica cosa che si potrà fare è attendere che il detrito si avvicini al reale istante di caduta per consentire di mettere insieme le osservazioni per determinare con precisione l’orbita.
Di cosa si tratta
La sonda in questione non è altro che un lander che sarebbe dovuto atterrare su Venere, dove l’atmosfera è 90 volte più densa di quella terrestre. Data la sua struttura, potrebbe facilmente resistere all’impatto con la Terra e quindi dovrebbe cadere al suolo fondamentalmente integro. Fa parte di una missione che venne lanciata nel marzo del 1972. La missione russa fallì perchè un booster dello stadio superiore del razzo che lo lanciò si spense inavvertitamente e così non fu in condizione di collocare la sonda venusiana nella sua traiettoria sull’orbita prevista.
La struttura
Trattandosi di un oggetto progettato e costruito per resistere all’impatto con l’atmosfera di Venere, è assai probabile che possa anche superare l’atmosfera terrestre e quindi impattare al suolo causando dei disastri inimmaginabili, anche perchè il suo peso è di circa 500 chilogrammi e arriverà al suolo ad una velocità di 60-70 metri al secondo. Secondo gli scienziati l’impatto dovrebbe avvenire negli oceani o in terre non abitate, ma se dovesse colpire fortuitamente un luogo antropizzato, i danni derivanti potrebbero essere tutt’altro che indifferenti.
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