
I campioni prelevati da Bennu rivelano l’origine complessa e l’evoluzione dinamica dell’asteroide
Le prime valutazioni dei campioni prelevati dall’asteroide Bennu hanno evidenziato dati molto interessanti dal punto di vista scientifico perchè si tratterebbe di pezzi di roccia che potrebbero svelarci dettagli fondamentali sulle origini del nostro Sistema Solare. Secondo gli scienziati, infatti, Bennu conterrebbe, oltre a del materiale proveniente dal Sistema Solare, anche materiale proveniente da altre galassie.
La missione OSIRIS-REx
Si tratta di un asteroide che segue un’orbita che lo porta vicino alla Terra ogni sei anni. Diversi anni fa la NASA pianificò la missione OSIRIS-REx che prevedeva il prelievo di un campione di asteroide. Trattandosi di un corpo celeste abbastanza grande da orbitare attorno a lui e da poterne raccogliere un campione, l’analisi spettroscopica della sua superficie evidenziò la presenza di elementi che gli scienziati ritenevano interessanti da analizzare soprattutto per l’abbondante presenza di carbonio e minerali idrati.
La tesi degli scienziati
A distanza di nove anni dal lancio di OSIRIS-Rex, i campioni sono stati studiati attentamente nei laboratori di tutto il mondo. Tre articoli di recente pubblicazione hanno evidenziato come Bennu sia composto da materiali provenienti sia dall’interno che dall’esterno del nostro Sistema Solare. Jessica Barnes, professoressa associata presso il Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona, è co-autrice principale di una delle pubblicazioni, si è detta emozionata per aver raggiunto l’obiettivo di portare sulla Terra dei campioni di questo asteroide: “Si tratta di un lavoro che non si può fare con i telescopi”, ha spiegato la stessa esperta in un comunicato stampa.
Le ipotesi allo studio
Secondo gli scienziati l’asteroide progenitore di Bennu potrebbe essersi formato nelle zone esterne del Sistema Solare, forse oltre i pianeti giganti Giove e Saturno. E’ probabile che questo corpo progenitore sia stato colpito da un asteroide in arrivo e si sia frantumato. Poi i frammenti si sono ricomposti e questo potrebbe essersi ripetuto più volte. I primi corpi a formarsi nel Sistema Solare – hanno spiegato gli scienziati in un comunicato stampa – hanno acquisito i loro materiali dalle stelle, dalla nube molecolare presolare e dal disco protoplanetario. Ciò che è emerso dall’analisi dei prezzi di asteroide portati sulla Terra è che gran parte del materiale superficiale è stato alterato da interazioni idrotermali che ne hanno modificato la composizione isotopica, la chimica e la mineralogia di massa, anche se non si tratta di alterazioni significative.
L’antica polvere di stelle che è stata ritrovata sui resti dell’asteroide risalirebbe ad un’epoca precedente al Sistema Solare ed è identificata dalla sua composizione isotopica, che la distingue dal nostro Sistema Solare. Quindi la composizione chimica di Bennu sarebbe più complessa di quanto si pensasse. Secondo gli scienziati si tratterebbe di frammenti di polvere di stelle provenienti da altre stelle morte da tempo, che sono stati incorporati nella nube di gas e polvere da cui si è formato il nostro Sistema Solare.
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