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Martedì 19 Marzo
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Trovato un rifugio naturale per proteggersi dalle radiazioni di Marte

Marte è un paese bombardato dalle radiazioni, una soluzione per proteggersi è stata trovata da ricercatori cinesi

Trovato un rifugio naturale per proteggersi dalle radiazioni di Marte
Marte - Foto Pixabay

Esplorazione marziana: una nuova prospettiva per difendersi dalle radiazioni

Marte è noto per essere un pianeta fortemente bombardato dalle radiazioni. In esso, infatti, non è presente un’atmosfera tanto densa quanto quella terrestre, con il risultato che le radiazioni ultraviolette, in assenza di una quantità rilevante di ozono, sono libere di raggiungere la superficie del pianeta rosso. Le radiazioni risultano letali per qualsiasi forma di vita conosciuta, umani compresi. Ciò rende l’eventuale esplorazione marziana – da parte della nostra specie – estremamente complessa: come potrebbero gli esseri umani solcare la superficie di Marte senza protezioni?

Lo studio proveniente dalla Cina

I futuri esploratori di Marte saranno costretti a utilizzare ripari, siano essi dispositivi o strutture ad hoc. Tuttavia, una possibile soluzione al problema delle radiazioni arriverebbe direttamente dal pianeta stesso. Un nuovo studio proveniente dalla Cina, con Guo Jingnan (della University of Science and Technology of China) quale autore principale, mette in evidenza le particolari caratteristiche naturali di Marte. In virtù della sua conformazione, il pianeta rosso sembrerebbe in grado di fornire riparo – un riparo naturale – dalle radiazioni ultraviolette.

Cosa è stato evidenziato

Lo studio è denominato “Directionality of the Martian Surface Radiation and Derivation of the Upward Albedo Radiation”, ed è stato pubblicato su Geophysical Research Letters. In esso si fa riferimento ai “buttes” marziani, delle particolari sporgenze naturali capaci di proteggere chi lo desidera dalla potenza delle radiazioni. Lo studio di Guo Jingnan è stato redatto facendo uso dei dati dell’MSL, il Mars Science Laboratory, e in particolare delle rilevazioni effettuate da Curiosity. Il rover della NASA è atterrato su Marte nel 2012, portando con sé uno strumento denominato RAD (Radiation Assessment Detector). Il RAD è stato fondamentale per individuare un’area in grado di fornire riparo dalle radiazioni ultraviolette. Cerchiamo di capire in che modo il Detector dell’agenzia governativa americana abbia operato sul suolo marziano.

L’esplorazione delle Murray Buttes

Nel corso delle sue escursioni, il RAD ha effettuato misurazioni delle radiazioni presenti su Marte. Tali rilevazioni sono servite per eseguire valutazioni dei rischi generali relativi alla sussistenza della vita su Marte. Una delle aree appositamente analizzate dal RAD è stata la regione denominata “Murray Buttes”, nei pressi del lower Mt. Sharp (cratere Gale). Impegnato a studiare la geologia della zona, il RAD ha continuato a raccogliere dati, mostrando un calo delle radiazioni in superficie (pari a circa il 5%). Da qui, l’idea che l’area suddetta possa tornare utile, in ottica futura, per consentire agli esseri umani di ripararsi dalle radiazioni ultraviolette.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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