
Gli alpinisti morti in un tragico incidente avvenuto in montagna
Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche dei due alpinisti che erano dispersi sul Monviso: l’allarme era stato lanciato nella serata di martedì 10 giugno 2025, attorno alle 22:00, dai familiari che non avevano ricevuto più notizie dei due alpinisti da lunedì. Le due vittime sono Daniela Colocci e Michele Bruzzone. Secondo quanto riportato da “lavocedialba.it”, la 33enne Daniela Colocci era brigadiere dei carabinieri che lavorava da un anno a Varazze, comune ligure in provincia di Savona, mentre il 54enne Michele Bruzzone gestiva la pizzeria Conca d’Oro a Cengio, un altro comune della Liguria situato nel savonese. Le due vittime hanno perso la vita a seguito di un tragico incidente avvenuto in montagna.
Lo chiamavano “Gimbo”
Michele Bruzzone era da tutti chiamato “Gimbo”, ed era molto conosciuto e rispettato nel paese. Nonostante fosse originario di Plodio, viveva nella frazione di Cengio, dove ha lasciato una comunità in lutto per la drammatica notizia. Da quando era giovane, coltivava una grande passione per la montagna e si distingueva per la sua esperienza e cautela durante le escursioni. Sfruttava ogni attimo libero per dedicarsi a questa sua grande passione, che seguiva con entusiasmo, spesso insieme ad altri, ma in alcune circostanze anche da solo.
Cosa è successo
Insieme a Michele Bruzzone, era partita la giovane militare, originaria di Ascoli Piceno ma residente a Varazza da un anno. A quanto pare, l’uomo la stava accompagnando nel ruolo di guida. Sarebbero stati legati, in cordata. L’avviso per la loro assenza è stato dato dai familiari, martedì 10 giugno, alle 22 circa, poiché non ricevevano più notizie dei loro cari dal giorno prima. I due sfortunati alpinisti erano partiti lunedì 9 giugno con l’obiettivo di passare la notte al bivacco Villata, da dove avrebbero proseguito nel corso della notte lungo il Canale Coolidge, percorso conosciuto ma tecnicamente difficile, che si snoda lungo il versante nord della montagna. Dopo l’allerta, la Centrale Operativa del Soccorso Alpino ha immediatamente cominciato a eseguire i primi controlli: hanno chiamato via radio i gestori del rifugio Quintino Sella e del bivacco Boarelli, ma senza ricevere risposte positive. Intanto, una squadra presente a terra ha rinvenuto l’auto dei dispersi parcheggiata al Pian del Re, confermando così che non avevano fatto ritorno. Alle prime luci dell’alba di mercoledì 11 giugno, in collaborazione con il Servizio Regionale di Elisoccorso in Azienda Zero Piemonte, un elicottero ha portato in quota i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, lasciandoli presso il bivacco Andreotti per esplorare possibili vie di discesa e sulla cima del Monviso per cercare eventuali segni di passaggio, compreso il registro di vetta. Nel corso del sorvolo del canale Coolidge, purtroppo l’equipaggio ha avvistato i due corpi lungo il pendio ghiacciato: si ipotizza che i due alpinisti siano precipitati mentre salivano, probabilmente per via di una caduta in un punto esposto. Tre tecnici del Soccorso Alpino sono stati calati con il verricello sul sito dell’incidente, confermando che le vittime erano decedute. Su mandato della Procura e con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, è stato avviato il recupero dei corpi, svolto mediante un secondo intervento aereo con l’elicottero dei Vigili del Fuoco.
Il Monviso teatro di gravi incidenti
Per l’ennesima volta, il Monviso, una montagna tanto meravigliosa quanto impegnativa, si rivela palcoscenico di gravi eventi. Le ascensioni sulla faccia nord, in particolare, necessitano di abilità, condizioni climatiche ottimali e la consapevolezza di dover affrontare un contesto ad alta quota che di rado perdona.
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