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Assegno di Inclusione 2026, ecco l’ultima novità che cambierà tutto per alcune categorie di soggetti

La nuova manovra finanziaria ha modificato alcune procedure per la richiesta dell'assegno di inclusione: ecco l'ultimo messaggio Inps che spiega le ultime novità

Assegno di Inclusione 2026, ecco l’ultima novità che cambierà tutto per alcune categorie di soggetti
Foto Inps.it

Si tratta di una novità che riguarderà esclusivamente gli ex detenuti: ecco di cosa si tratta

La nuova riforma introdotta con la Legge di Bilancio modificherà in modo sostanziale l’accesso all’Assegno di Inclusione per alcuni soggetti che possiedono determinati requisiti. Si tratta di quelle persone uscite dal sistema penitenziario che in precedenza, col vecchio sistema, avevano la necessità di dover certificare le condizioni di svantaggio. Da adesso cambierà tutto, poiché saranno gli uffici penali esterni ad effettuare la convalida in via automatica.

La novità comunicata dall’Inps

La novità è stata resa nota dall’INPS con un messaggio specifico, il numero 3408 pubblicato il 12 novembre 2025. Si tratta di una novità che riguarda le persone che hanno vissuto il dramma della detenzione e che sperano di avere nuove prospettive di inclusione sociale. L’Assegno di Inclusione è stato introdotto, infatti, proprio per aiutare tutti quei nuclei familiari che versano in condizioni di grave disagio economico. Si tratta infatti di una misura appannaggio dei nuclei familiari il cui ISEE nel 2025 non risulta superiore a 10.140€. Questa misura viene anche riconosciuta alle persone che certificano uno svantaggio dal punto di vista economico e sociale come appunto le persone che escono da un programma di detenzione.

I requisiti

Questo beneficio viene anche riconosciuto a chi risulta inserito in appositi programmi di cura o assistenza socio sanitaria. L’Assegno di Inclusione viene riconosciuto anche alle ex detenute nel primo anno successivo al fine pena e ai soggetti ammessi alle misure alternative e alla detenzione e al lavoro all’esterno in carico agli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna. Non possono invece accedere a questa misura coloro che negli ultimi dieci anni si sono macchiati di diversi reati fra i quali l’utilizzo di falsa documentazione o l’omessa comunicazione della variazione del reddito del patrimonio e chi ha commesso un delitto non colposo con pena superiore a un anno di reclusione.

La certificazione richiesta

La nuova riforma consentirà agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna di poter validare direttamente le dichiarazioni relative alla condizione di svantaggio finalizzate alla percezione dall’assegno di inclusione. Si tratta di una certificazione fondamentale senza la quale l’ex detenuto non può accedere al beneficio.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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