La proposta del governo dovrà adesso ottenere il via libera da parte del Parlamento
Una proposta che giunge dal governo e che potrebbe incidere sull’Assegno di Inclucione, se dovesse venire accolta, non rappresenterà sicuramente una buona notizia per chi percepisce questo sussidio. Questo disegno di Legge di Bilancio 2026, infatti, prevede che il rinnovo della prestazione possa avvenire senza il mese di sospensione. In virtù di questo ddl, però, la prima mensilità verrebbe pagata con una penalizzazione del 50%. Pertanto si andrebbe ad incassare solo la metà dell’importo spettante.
La proposta giunge dal governo
Questa novità, che di fatto non farà piacere alle famiglie che percepiscono l’ADI, scaturisce da un emendamento riformulato presentato nelle ultime ore al Senato. Trattandosi di una proposta che giunge proprio dai banchi della maggioranza, la possibilit che possa ottenere l’approvazione e concretizzarsi dunque in una penalizzazione, è molto concreta. In passato si è era vociferato sulla possibilità che il rinnovo non prevedesse il mese di vuoto, ma poi questa idea è stata lasciata cadere nel vuoto.
Come funziona l’ADI
L’ADI, nella sua attuale formulazione, prevede il pagamento di 18 mensilità continuative. Viene consentito il rinnovo ma solo per un ulteriore anno, con un mese di stop tra l’ultima mensilità e il primo pagamento dopo il rinnovo. Nel 2025, per non lasciare le famiglie in difficoltà, il governo aveva introdotto il cosiddetto bonus ponte per corpire il mese di sospensione. Dal 2026, invece, il mese di stop verrebbe colmato con il pagamento dimezzato della prestazione.
La stretta economica
In concreto, se questa proposta dovesse essere accolta dall’aula, si tratterebbe di una vera e propria stretta economica. In pratica la prima mensilità di rinnovo varrà molto meno, mentre dal mese successivo l’importo tornerà pieno. Il risparmio sarebbe pari a 100 milioni di euro per le casse dell’erario. Ma prima, però, la proposta dovrà ottenere l’approvazione da parte del Parlamento.
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