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Martedì 26 Agosto
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Assegno sociale, il governo sta pensando di cancellarlo per tutti: ecco da cosa verrà sostituito

Anche recentemente la Consulta ha dichiarato incostituzionale alcune norme previdenziali che penalizzano gli invalidi contributivi puri

Assegno sociale, il governo sta pensando di cancellarlo per tutti: ecco da cosa verrà sostituito
Pensioni

Contributi, pensione e assegno sociale: ecco cosa potrebbe accadere

Il sistema contributivo italiano, per come lo abbiamo conosciuto, potrebbe cambiare definitivamente volto nei mesi a venire con la piena equiparazione tra retributivi, misti e contributivi. Se l’attuale legge in vigore ha applicato delle regole diverse fra pensioni contributive e pensioni col sistema misto, dal 2026 è probabile che si passerà automaticamente alla pensione a 71 anni per tutti. Se così fosse, tutti quei lavoratori che non sono riusciti ad accedere alla pensione a 67 anni, potrebbero richiedere l’assegno sociale, una possibilità che finora era stata loro preclusa.

La grande novità

A partire dal prossimo anno sarà anche possibile uscire dal mondo del lavoro a 64 anni indipendentemente dal fatto che si rientri nella categoria dei contributivi puri. Tale sistema consente l’uscita nel mondo del lavoro a 64 anni con 24 anni di contributi soltanto a coloro che hanno versato i contributi a partire dal 31 dicembre 1995. Le intenzioni del governo invece prevederanno una equiparazione piena, pertanto anche coloro che rientrano nel sistema misto potranno accedere a questa possibilità.

Le ragioni di questa scelta

La nuova normativa dunque genererà una uniformità totale tra coloro che hanno iniziato a versare i contributi prima del ’96 e coloro che lo hanno fatto successivamente. Di fatto con le nuove norme il governo recepirà le recenti sentenze della consulta che avevano già dichiarato l’incostituzionalità di alcune norme che penalizzavano gli invalidi contributivi puri. Se davvero dovesse materializzarsi questo scenario, si avrà una pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni per tutti, senza alcuna distinzione. Per effetto di queste modifiche, coloro che non riusciranno a maturare i contributi necessari per andare in pensione a 67 anni, a 71 anni potranno in ogni caso uscire dal mondo del lavoro e conseguire la pensione anche avendo versato soltanto cinque anni di contributi.

Cosa prevede l’attuale sistema

L’attuale sistema prevede un requisito anagrafico e uno contributivo per poter accedere alla pensione. Servono infatti 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati per poter accedere alla pensione. Mentre l’assegno sociale viene attribuito a coloro che non hanno maturato il requisito contributivo. L’attuale sistema però vieta di poter accedere alla pensione a 71 anni a coloro che hanno versato contributi prima del 1995, creando di fatto una discriminazione tra lavoratori. Le nuove regole, dunque, cancelleranno del tutto l’assegno sociale consentendo a tutti i lavoratori di poter lasciare il mondo del lavoro a 71 anni.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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