Per consentire alle famiglie italiane di avere a disposizione una quantità maggiore di liquidità durante le feste, l’erogazione avverrà in anticipo
L’Assegno Unico Universale è la misura sostegno del reddito che ha sostituito in tutto e per tutto l’assegno familiare e viene corrisposto ai nuclei familiari per ogni figlio fino al compimento del ventunesimo anno di età. Viene altresì corrisposto anche ai figli disabili senza alcun limite di età. La mensilità di dicembre 2025 dell’Assegno Unico verrà corrisposta in anticipo rispetto alle date ordinarie per consentire alle famiglie italiane di avere a disposizione una maggiore liquidità per fare regali e acquistare tutti quei prodotti tipici delle festività natalizie.
Quando verrà erogato l’assegno a dicembre
Per questa ragione l’erogazione dell’assegno unico avverrà tra il 17 e il 19 dicembre, in anticipo rispetto alla consueta tempistica del 20-21 di ogni mese. Diverso sarà il discorso per quei nuclei familiari che hanno presentato una domanda nuova. In questo caso non si potrà ricevere l’importo spettante prima della fine del mese di dicembre. Per poter avere ragguagli maggiori e più precisi sulla data in cui verrà erogato l’assegno unico, basterà effettuare l’accesso al proprio fascicolo previdenziale sul sito dell’Inps, oppure recarsi presso gli sportelli INPS per avere informazioni in merito. Ricordiamo che per accedere a portare ufficiale INPS occorrerà utilizzare le proprie credenziali Spid, Cie o CNS.
Cosa accadrà nel 2026
L’importo dell’assegno Unico anche nel 2026 dipenderà strettamente da alcuni parametri fondamentali che riguardano il reddito complessivo del nucleo familiare richiedente, il numero dei componenti del nucleo familiare (con particolare riferimento ai figli a carico) e le eventuali situazioni di disabilità.
Per quanto tempo verrà corrisposto l’assegno
Il tempo utile per poter ricevere l’assegno unico inizia a decorrere già dal settimo mese di gravidanza e viene corrisposto per ciascun figlio fino al compimento dei 21 anni, ma solo a condizione che il soggetto frequenti un corso di formazione scolastico professionale oppure risulti scritto all’Università. Se il reddito percepito dal figlio supera gli 8.000 euro annui si perderà il diritto alla prestazione.
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