Negli ultimi anni i rincari autostradali hanno pesato sui bilanci degli automobilisti, ma dal 2026 arriverà una novità che cambierà radicalmente il rapporto tra pedaggi e qualità del servizio
Chi percorre spesso le autostrade italiane conosce bene l’aumento graduale dei costi, fenomeno che ha generato molte critiche soprattutto quando non accompagnato da un miglioramento percepibile delle infrastrutture. C’è però una bella notizia per tutti gli automobilisti: a partire dal 2026, infatti, gli utenti avranno la possibilità di accedere a una forma di rimborso. La nuova norma, approvata dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti, entrerà progressivamente nelle concessioni attuali e future e introdurrà tutele concrete per chi si trova bloccato lungo le tratte autostradali. Ecco come funziona, come riportato da FanPage.it.
Come funzioneranno i rimborsi
La nuova disciplina stabilisce criteri precisi per definire quando scatta il diritto al rimborso del pedaggio. Per i ritardi causati da cantieri programmati, si applicheranno soglie differenti in base alla lunghezza del percorso: sulle tratte fino a 30 chilometri il rimborso sarà garantito in ogni caso, mentre tra i 30 e i 50 chilometri scatterà per ritardi di almeno dieci minuti. Oltre i 50 chilometri, invece, serviranno almeno quindici minuti di ritardo. Diverso il meccanismo per i rallentamenti dovuti ad altre cause, come traffico intenso o condizioni meteo avverse: in questi casi il rimborso sarà proporzionale all’entità del ritardo, partendo dal 50% del pedaggio per attese comprese tra 60 e 119 minuti, fino al rimborso totale per ritardi oltre le tre ore. Restano esclusi i cantieri emergenziali e i cantieri mobili iniziali (oltre alle tratte dove è già applicata una riduzione generalizzata dei pedaggi).
Come richiedere il rimborso
Per rendere semplice e uniforme l’accesso alla procedura verrà introdotta un’app unica valida per tutti i concessionari autostradali. Tramite la piattaforma sarà possibile registrare il viaggio, inviare la richiesta e ottenere l’accredito della somma spettante, che verrà versata solo quando supererà un euro. Le richieste non verranno accettate per importi inferiori a dieci centesimi. Chi preferisce non utilizzare strumenti digitali potrà comunque esercitare il proprio diritto attraverso i canali messi a disposizione dai concessionari, come pagine online dedicate o numeri telefonici specifici. La misura entrerà in vigore in due fasi: dal 1° giugno 2026 per i ritardi legati ai cantieri e blocchi interni alla stessa gestione autostradale, mentre per le tratte condivise tra più concessionari l’avvio è previsto entro il 1° dicembre 2026.
Chi potrà ottenere i rimborsi e cosa cambia per gli automobilisti
Il diritto al rimborso sarà valido per tutti gli automobilisti che abbiano pagato un pedaggio e che si trovino nelle condizioni previste dalla delibera. Un aspetto importante riguarda i concessionari, che non potranno aumentare liberamente i pedaggi per compensare le spese dei rimborsi: questa possibilità sarà concessa solo a chi ha concessioni già in corso e solo per un periodo limitato, concentrato tra il 2026 e il 2027, con un impatto definito “quasi impercettibile”. Dal 2030 gli aumenti legati ai rimborsi saranno totalmente vietati.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.