Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Venerdì 30 Maggio
Scarica la nostra app
Segnala

Bonus anziani da 850 euro: ecco quando arriva e i requisiti

A chi spetta il bonus anziani di 850 euro al mese: ecco tutti i requisti. Quando arriva e informazioni sulla domanda

Bonus anziani da 850 euro: ecco quando arriva e i requisiti
Bonus anziani 850 euro al mese

A breve parte il bonus anziani da 850 euro

Finalmente, a partire dal 1° giugno 2025 cominceranno i pagamenti del bonus per gli anziani. Si tratta di un’iniziativa del governo lanciata attraverso un decreto recentemente reso noto nella Gazzetta Ufficiale. Il bonus mensile ammonta a 850 euro ed è pensato per integrare l’indennità di accompagnamento per le persone anziane più vulnerabili, specialmente per gli over 80, che si trovano in situazioni di grave necessità assistenziale e possiedono un Isee sociosanitario inferiore a 6 mila euro. Purtroppo la misura è sperimentale e il bonus sarà disponibile fino al termine del 2026. Il sistema prevede l’erogazione mensile dei contributi, con il pagamento degli arretrati a partire da gennaio 2025 per coloro che hanno già inoltrato la domanda. Attualmente, il numero di richieste è relativamente basso e l’Inps ha garantito che non ci saranno riduzioni nelle somme. Ciononostante, il numero degli idonei a ricevere il bonus è destinato ad aumentare, è quanto riporta Fanpage.it.

A chi spetta il bonus: i requisiti

Il bonus anziani di 850 euro presenta criteri di accesso decisamente stringenti, proprio perché si vuole concentrare sulle situazioni economiche davvero critiche, dove l’assistenza quotidiana implica un impegno costante e dispendioso. Per ricevere gli 850 euro al mese, è necessario essere in possesso di quattro requisti necessari: età anagrafica: è indispensabile avere almeno 80 anni; condizione sanitaria: è obbligatorio trovarsi in una condizione di grave necessità assistenziale, come definito nel decreto ministeriale del 26 settembre 2016 (comprendente i casi di demenza severa, coma, ventilazione meccanica continua, invalidità totale e disabilità motoria grave). Reddito: si deve fornire un Isee sociosanitario sotto la soglia dei 6.000 euro annui, calcolato includendo solo il coniuge e i figli a carico fiscalmente. Condizione previdenziale: è molto importante ricevere già l’indennità di accompagnamento o avere diritto a riceverla (attualmente ammonta a 531,76 euro mensili).

La domanda per il bonus: come e quando presentarla

La richiesta deve essere inoltrata esclusivamente online, visitando il sito dell’Inps, utilizzando SPID, CIE o CNS. Non c’è una data limite, è possibile effettuare la domanda a requisiti acquisiti. Le domande verranno accolte fino al 31/12/2026, termine del programma sperimentale. I primi pagamenti inizieranno a giugno e verranno distribuiti nei mesi successivi, a seconda della rapidità con cui saranno portate a termine le verifiche mediche. Coloro che hanno già fatto richiesta a gennaio potranno ricevere anche i pagamenti arretrati per i mesi trascorsi.

CONTINUA A LEGGERE NELLA PAGINA SUCCESSIVA

Verifiche sanitarie e controlli severi

Per prevenire abusi e assicurare che le risorse siano destinate a chi realmente ne ha necessità, il procedimento per ottenere il sostegno include una serie di controlli rigorosi: il fulcro del sistema è la valutazione della condizione di bisogno assistenziale molto grave, da certificare con documentazione medica che soddisfi i criteri del decreto 2016. Le malattie ritenute valide comprendono, tra le altre, demenza avanzata, stato vegetativo o coma, uso costante di respiratori artificiali, gravi lesioni alla colonna vertebrale, oppure disabilità totale. A questa documentazione si aggiunge un questionario obbligatorio che il richiedente deve compilare, fornendo informazioni dettagliate sulla sua situazione familiare, la presenza di altre persone anziane o disabili nel nucleo, e il grado di assistenza ricevuta, sia a casa che in strutture. Questo sistema permetterebbe all’Inps di stabilire le priorità nelle domande e di evitare che il supporto venga assegnato a situazioni che non si allineano con gli obiettivi del bonus. In aggiunta, esisterà anche un’ulteriore fase di controllo: chi riceve il finanziamento dovrà effettivamente impiegarlo per coprire le spese relative all’assistenza e alla cura (come l’assunzione di un badante o il pagamento di servizi socio-sanitari). In caso contrario, o nel caso emergano dichiarazioni false, l’Inps avrà il diritto di richiedere il rimborso dell’intera somma. Tuttavia, come evidenziano numerosi esperti, monitorare nel dettaglio come vengono utilizzati i fondi non sarà affatto facile. Per i sindacati e le associazioni di settore, si tratterebbe comunque soltanto di un primo passo e non di una vera e propria riforma profonda. La prova decisiva consisterà nel vedere se, al termine della fase di sperimentazione, il governo intenderà stabilizzare e ampliare questa forma di supporto.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto