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Buoni pasto 2026, arriva una bella novità per i lavoratori che sarà introdotta con la nuova finanziaria: i dettagli

Con la prossima legge finanziaria la soglia esentasse dei buoni pasto elettronico verrà innalzata a 10 euro: ecco l'impatto sulle famiglie

Buoni pasto 2026, arriva una bella novità per i lavoratori che sarà introdotta con la nuova finanziaria: i dettagli
Buoni pasto 2026 (Foto Pixabay)

I buoni pasto rappresentano per milioni di famiglie un’importante soglia di sostentamento: ecco qual è la grande novità

Per tanti lavoratori sta per arrivare una buona notizia dopo le prime indiscrezioni circolate in queste ore da fonti governative in merito alla prossima Legge di Bilancio. Sono previsti, infatti, circa 440 euro in più che entreranno nelle tasche dei lavoratori e che riguardano in particolar modo i Buoni Pasto elettronici. Tutto merito della decisione del governo che ha ritenuto di aumentare da 8 a 10 euro la soglia esentasse relativa ai buoni pasto elettronici.

Le nuove soglie

I buoni pasto rappresentano ormai da tantissimi anni una risorsa fondamentale per tante famiglie italiane per integrare il proprio reddito. Se in precedenza, con la soglia di reddito fissata a 8 euro l’impatto sul reddito delle famiglie relativo ai buoni pasto aveva toccato quota 1.760 euro, con la nuova soglia esentasse (considerando una media di 220 giornate lavorative in un anno solare) l’importo annuale balzerebbe a 2.200 euro. Con la nuova soglia esentasse, dunque, si arriverebbe ad ottenere complessivamente 440 euro in più.

Buoni pasto, cosa cambia

I buoni pasto che integrano il reddito contenuto sulla busta paga dei lavoratori dipendenti sono notoriamente sottoposti ad una tassazione Irpef. La legge prevede l’esenzione dal pagamento di tasse per i buoni pasto del valore di 4 euro, se in formato cartaceo, e di 8 euro quando sono elettronici. Con la nuova legge di Bilancio, come si evince dalle indiscrezioni sopra riportate, questa soglia per i buoni pasto elettronico, balzerà a 10 euro dal 2026. Si tratta di una novità che non avrà un impatto diretto sul valore dei buoni pasto, ma avrà una ripercussione sulla tassazione generale.

I buoni pasto: perchè furono introdotti

I buoni pasto furono introdotti al fine di integrare il reddito dei lavoratori dipendenti. Per le famiglie con un reddito compreso tra i 25.000 euro ed i 50.000, questo benefit si tramuta essenzialmente in una mensilità in più ogni anno. Con il nuovo regime di tassazione, il lavoratore potrà sostanzialmente risparmiare fino a 2.200 euro, una cifra davvero rilevante. Si stima che questo provvedimento interesserà 3,5 milioni di lavoratori (2,8 che lavorano nel privato e 700mila nel pubblico).

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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