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Caffè, entro la fine dell’anno i prezzi potrebbero esplodere: ecco il motivo

Sono tanti i motivi che hanno contribuito ai rincari, ma i due con il maggior peso sono dazi e cambiamenti climatici

Caffè, entro la fine dell’anno i prezzi potrebbero esplodere: ecco il motivo
Foto Pixabay.com

Dazi, clima estremo e costi energetici fanno schizzare il prezzo del caffè ai massimi storici da 50 anni

Non accenna a placarsi l’incremento del prezzo del caffè che ormai da diversi anni a questa parte non conosce soluzione di continuità. Secondo gli esperti ben presto la soglia psicologica dei 2 euro a tazzina verrà superata per via dell’aumento del costo della materia prima che sta facendo registrare prezzi triplicati rispetto alla media storica come ha avuto modo di confermare il Centro Studi di Unimpresa. Gli esperti hanno stimato un aumento di oltre il 50 per cento rispetto al 2020.

Le cause del boom dei prezzi

La parabola ascendente dei prezzi dell’espresso ha portato il costo medio di questa bevanda (a tazzina) da 0,87 centesimi a oltre 1,30 euro, negli ultimi anni. Secondo la tesi espressa nel corso del meeting di Rimini da Cristina Scocchia, amministratrice delegata di Illycaffè, la materia prima sarebbe stata al centro, negli ultimi anni, di una “tempesta perfetta” per via di un concorso di eventi e di situazioni che ne hanno agevolato l’incremento dei prezzi. L’attuale quotazione del caffè verde, si sta mantenendo, come ha ricordato la stessa Scocchia, su una quotazione “molto alta, intorno ai 380 centesimi per libra, tre volte la media storica”. La causa del boom dei prezzi sarebbe da addebitare ai “dazi del 50% imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni brasiliane” che stanno riducendo l’offerta di caffè sul mercato americano.

I cambiamenti climatici tra la causa dell’aumento dei prezzi

La seconda causa dei rincari sarebbe da attribuire ai cambiamenti climatici che hanno ridotto i raccolti in Brasile e Vietnam. Se a tutte queste situazioni si aggiungono anche costi energetici e logistici sempre più elevati ,inflazione e normative ambientali dell’Unione europea, si delinea perfettamente un quadro a tinte fosche per chi suole gustare a colazione una tazzina di caffè al bar ogni mattina. Nonostante la forte crescita dei prezzi, i consumi di caffè in Italia non hanno fatto registrare flessioni significative, attestandosi su quasi 330 milioni di chili di verde all’anno, per un volume d’affari complessivo di 5,2 miliardi di euro, destinato a crescere ancora negli anni a venire.

Cosa potrebbe accadere in futuro

Ipotizzare un calo dei consumi di caffè a causa del prezzo sembra azzardato secondo gli analisti, anche perchè incide in maniera modesta sui bilanci familiari e continua ad avere un valore simbolico per tanti italiani nonostante il prezzo possa raggiungere ben presto i 2 euro entro il prossimo anno. I costi per imballaggi e manodopera e la speculazione finanziaria che aleggia su questa materia prima, di certo non si arresteranno, ecco perchè le previsioni degli analisti sono sempre più pessimistiche.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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