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Elisa Spadavecchia uccisa dalla ruspa in spiaggia, il ricordo della figlia Adriana: ”Non avrei potuto…”

Elisa Spadavecchia uccisa dalla ruspa in spiaggia, il ricordo della figlia Adriana: ”Non avrei potuto…”
Nella combo, il luogo della tragedia e - nel riquadro - la vittima, Elisa Spadavecchia. Roma, 25 maggio 2025. Frame video TGR E-R / FACEBOOK. Fonte foto: ansa.it

Il grande dolore del marito di Elisa Spadavecchia, uccisa in spiaggia da una ruspa

Sabato 24 maggio 2025, si è consumata una tragedia incredibile. Una docente del liceo Quadri, Elisa Spadavecchia, è stata travolta e uccisa da una ruspa, mentre era nella spiaggia a Pinarella di Cervia, in provincia di Ravenna, per un breve soggiorno. Il marito Giovanni Sfregola dice che la moglie muore dentro di lui più volte ogni giorno che passa e che nessuno può restituirgliela. “C’è un mare di dolore”. Come riporta ilgiornaledivicenza.it, l’uomo era presente. O meglio, aveva salutato la consorte dopo aver condiviso la colazione con lei, concordando di rivedersi in tarda mattinata. Lui era rimasto in hotel, mentre lei era uscita per una passeggiata lungo il mare, un’attività che adorava. Non si sono più rivisti. In qualità di ex comandante provinciale dei carabinieri di Vicenza, in pensione dal 2016, Sfregola ha per lungo tempo trattato casi di cronaca. I suoi rapporti con i giornalisti erano frequenti. “So che per voi è importante, ma non ci sono parole ora, perché è davvero difficile accettare ciò che è accaduto“. Ma ci prova comunque, mentre a Creazzo, comune veneto in provincia di Vicenza, dove risiede la famiglia, si sta preparando l’ultimo addio a Elisa, programmato per venerdì 30 maggio alle 14:30. A parlare è l’uomo, il compagno, il padre. Tuttavia, è impossibile non pensare anche al suo ruolo da militare. Chi ha dedicato la propria vita al rispetto delle normative non può fare a meno di sperare in un’unica cosa: “Giustizia”. Sfregola dice non provare rabbia o stupore, ma solo un grandissimo dolore, perché nessuno potrà restituirgli la moglie. Le indagini e le testimonianze, che la Procura di Ravenna sta cercando di raccogliere, stanno gradualmente ricostruendo quanto avvenuto la mattina del tragico incidente: in sintesi, la ruspa guidata da Lerry Gnoli, denunciato per omicidio colposo, avrebbe sfrecciato a grande velocità lungo il tratto di spiaggia dove si trovava Elisa Spadavecchia, investendola in modo fatale.

“Nessuna giustificazione”

Sulla questione della presenza di Gnoli nel veicolo (la sua patente gli era stata revocata a causa di un omicidio stradale avvenuto nel 2022), ci sono molte domande. Per il coniuge, quanto accaduto è «inspiegabile». Ed è per questo che non si considera nemmeno l’idea di ricevere lettere di scuse, come ha dichiarato l’avvocato Vittorio Manes (che rappresenta l’indagato). Il marito di Elisa dice che qualsiasi lettera, se mai dovesse arrivare, sarà consegnata chiusa al suo legale, poiché ci sono persone che non comprendono che non esistono parole o missive in grado di giustificare eventi così assurdi e inaccettabili come quello successo. Poi aggiunge che potrebbe comprendere chi si distrae alla guida per il cellulare che suona, può essere un gesto impulsivo, ma chi guida un escavatore su una spiaggia piena di gente il sabato mattina alle 10:40 in una giornata di sole, durante la stagione estiva e in mezzo ai bagnanti è inaccettabile. Per queste ragioni, il marito della docente desidera che la giustizia agisca con fermezza, non tanto per ottenere giustizia per sua moglie, ma per prevenire un altro incidente in futuro e garantire che nessun altro debba affrontare ciò che stanno attraversando.

Il ricordo della figlia Adriana

Nei giorni difficili di dolore e assenza, Sfregola si trova con una delle sue due figlie. Spiega che l’altra risiede a Londra da 15 anni ed è diventata madre per la prima volta circa tre mesi fa. Lui e la moglie sono stati lì per due mesi ma sono riuscito a persuaderla a non tornare, ci sarebbero stati troppi rischi e stress per vedere una bara chiusa e non sua madre per l’ultima volta. Anche la figlia Adriana ha voluto esprimere un ricordo della madre attraverso un messaggio: “Non avrei potuto avere una mamma migliore, sono fiera di essere sua figlia e sono toccata dalle tante dimostrazioni di affetto – così dichiara Adriana – mia madre era una persona gioiosa, vivace e sorridente, la porterò sempre nel mio cuore. Amava dedicarsi agli altri, ma soprattutto, amava la vita. Mi manca enormemente”. Questo sentimento di dolore è condiviso in queste ore da molte persone che hanno avuto il piacere di conoscere Elisa: ex-colleghi di lavoro, amici di ballo, concittadini di Creazzo, vicini di casa. Tutti pronti a sostenere la famiglia venerdì alle 14:30, nella chiesa di San Marco a Creazzo, dove l’insegnante sarà onorata e accompagnata nel suo ultimo viaggio.

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Le indagini

Attualmente, su Lerry Gnoli pesa un’unica accusa di omicidio colposo. Nel frattempo, la procura di Ravenna si sta focalizzando su due elementi chiave: il sistema degli appalti e l’uso della ruspa da parte di Gnoli quel giorno. La cooperativa dei bagnini sostiene con fermezza, che Gnoli, che si era occupato dei lavori affidati, non fosse autorizzato a lavorare in spiaggia dopo il 9 maggio, posizione in contrasto con quella dell’indagato. Inoltre, c’è la questione della patente: a Gnoli era stata revocata nel 2022 a causa di un precedente caso di omicidio stradale. Poteva quindi utilizzare una ruspa sulla spiaggia, non su strada soggetta al Codice della Strada, ma in un’area di demanio marittimo? La ruspa è attualmente oggetto di verifica da parte dei tecnici, per determinare se il segnale acustico di retromarcia fosse funzionante al momento del tragico evento.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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