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Inps, in pensione a 58 anni, potranno farlo le donne e altre categorie di lavoratori: ecco perchè

La UIL vorrebbe ripristinare la vecchia formulazione di Opzione Donna e ampliare i casi di pensione anticipata

Inps, in pensione a 58 anni, potranno farlo le donne e altre categorie di lavoratori: ecco perchè
(foto Pixabay)

La proposta arriva dalla UIL che ha chiesto al governo di riaprire un tavolo di trattative per fare la grande riforma delle pensioni

Da tempo il dialogo tra le parti sociali e il governo sulla futura riforma delle pensioni, sembra essersi interrotto. Dai sindacati però filtrano novità interessanti e poco ottimistiche sulle prospettive future per i pensionati. Alcuni studi avrebbero dimostrato l’efficacia di proposte concrete per rendere il sistema pensionistico italiano più flessibile, fra le quali l’uscita del lavoro a 62 anni o ripristino della pensione a 58 anni per determinate categorie di lavoratori.

Le prospettive future

Di certo l’Italia, tra gli stati membri dell’Unione Europea, è il paese con la situazione previdenziale più critica. Non è un caso è proprio nel nostro paese per andare in pensione bisogna avere l’età più elevata di tutti gli stati membri. Essendo fra l’altro in costante aumento la vita media della popolazione, c’è da aspettarsi un ulteriore intervento da parte del legislatore per rendere ancora più complicata la possibilità di andare in pensione prima. Si stima tra il 2027 l’età media per poter andare in pensione possa salire a 67 anni e tre mesi, mentre nel periodo dal 2030 al 2040 potrebbe addirittura arrivare a 68 anni.

In pensione a 58 anni, la proposta della UIL

Una soluzione concreta proposta dalla UIL potrebbe essere quella di ripristinare il pensionamento a 58 anni oppure quella di introdurre pensioni flessibili a 62 anni per dare nuova linfa al sistema previdenziale italiano. Secondo lo stesso sindacato le attenzioni maggiori dovrebbero essere rivolte soprattutto ai lavoratori che svolgono mansioni gravose e usuranti, ai quali dovrebbe essere consentito di uscire dal lavoro a 62 anni di età senza alcuna penalizzazione. Chi invece decidesse di continuare a rimanere il lavoro, dovrebbe essere incentivato ma non dovrebbe essere penalizzato chi sceglie invece di uscire prima.

Opzione Donna

L’altra idea proposta dalla UIL potrebbe essere quella di ripristinare la vecchia formulazione di Opzione Donna, una soluzione che attualmente viene utilizzata da pochissime persone proprio per le troppe restrizioni e le penalizzazioni economiche che sono imposte. Attualmente l’accesso a Opzione donna viene consentito solo alle donne invalide e alle caregiver conviventi da almeno sei mesi con un familiare disabile. Il sindacato invece ha proposto il ripristino della vecchia formulazione con l’introduzione dell’uscita 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le autonome che hanno versato almeno 35 anni di contributi.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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