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Liliana Resinovich, la rivelazione del fratello Sergio su Sebastiano Visintin: “Lui venne a casa mia e mi chiese di…”

Liliana Resinovich, la rivelazione del fratello Sergio su Sebastiano Visintin: cosa gli disse quando andò a casa sua

Liliana Resinovich, la rivelazione del fratello Sergio su Sebastiano Visintin: “Lui venne a casa mia e mi chiese di…”
Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, durante la trasmissione 'Porta a Porta' condotta da Bruno Vespa, Roma, 04 marzo 2025. ANSA/ETTORE FERRARI

Liliana Resinovich, il fratello Sergio spera nell’inizio degli accertamenti tecnici mai fatti

Il fratello di Liliana Resinovich, la 63enne sparita a Trieste il 14 dicembre 2021, ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022 in un boschetto dell’ex ospedale psichiatrico, auspica che finalmente vengano avviati i controlli tecnici che finora non sono stati effettuati. Fino ad ora, la GoPro non era mai stata sequestrata. La GoPro del marito di Liliana, Sebastiano Visintin, sarebbe stata azzerata il 13 giugno 2023, quando il giudice ha richiesto ulteriori indagini sulla morte della donna, rifiutando di chiudere il caso. Visintin afferma di aver spostato i video registrati con la telecamera la mattina in cui la donna è scomparsa in alcuni hard disk che sono già stati dati alle autorità e di aver formattato la memoria della telecamera solo perché il materiale era già stato trasferito altrove. E’ quanto riporta Fanpage.it che ha intervistato Sergio Resinovich, il fratello di Liliana. Di seguito le sue dichiarazioni.

Il cellulare regalato a un’amica nel 2021 è stato sequestrato

A Sergio Resinovich viene sottolineato che anche il cellulare di Visintin, regalato a un’amica nel 2021, è stato sequestrato per accertamenti. Sergio risponde che purtroppo è successo solo ora e che dovranno esaminare anche la memoria di quel cellulare. Continua dicendo che il marito di Liliana ha già affermato di aver consegnato il dispositivo e invece l’IMEI era differente, era solo un modello di smartphone simile. Poi aggiunge che, fortunatamente, chi li assiste nelle indagini informatiche è riuscito a dimostrare che era un altro telefono. Alla domanda “Non si può risalire al negozio nel quale Visintin avrebbe verosimilmente acquistato questo secondo telefono?”, Sergio dice di no, ma crede che abbia comprato quello smartphone già a gennaio 2022. Secondo il fratello di Lilly, il marito aveva premeditato tutto.

“Lui venne a casa mia e mi chiese di…”

A questo punto, chi intervista Sergio Resinovich chiede in che senso avrebbe premeditato tutto e l’uomo risponde: “Lui venne a casa mia a fine novembre del 2021 e mi chiese di aiutarlo a installare sul suo cellulare un’applicazione per la GoPro“. Poi dice di avergli fornito assistenza come gli aveva chiesto e che mentre stava installando questa applicazione, si è reso conto che sul suo telefono ne aveva già una di simile, facendogli notare questa cosa. Visintin, però, gli rispose che quella era un’applicazione datata. Sergio prosegue dicendo di essere convinto che l’abbia fatto per avvalorare in seguito il suo racconto, ossia che la mattina in cui è scomparsa Lilly, era uscito per provare questa GoPro e comprendere il suo funzionamento. Sergio racconta che Sebastiano possedeva un dispositivo simile già la settimana prima del 14 dicembre, durante il quale era stato a una presentazione di un libro a San Lorenzo di Isontino e aveva realizzato un servizio fotografico per un amico utilizzando due GoPro. Sergio precisa che Visintin ha affermato di essere uscito per testarla il giorno della scomparsa di Lilly, ma sapeva già utilizzarla molto bene. Poi aggiunge che le istruzioni per questi dispositivi sono incluse nella scatola al momento dell’acquisto e che quindi la sua narrazione non tiene. E ancora, era anche a conoscenza di come modificare la data e l’ora nei video.

Nessuna traccia di Sebastiano la mattina della scomparsa di Liliana Resinovich

Al fratello della vittima viene chiesto se fosse a conoscenza di dove potesse essere Sebastiano la mattina della scomparsa di Liliana. Sergio dice che di Visintin non si hanno tracce quella mattina. Prosegue dicendo che Sebastiano ha riferito di aver portato dei coltelli e successivamente di essere uscito con la GoPro. “E’ visibile il suo veicolo, catturato da una telecamera di sicurezza, mentre entra ed esce da una strada di Trieste; in seguito, lo si vede parcheggiato davanti a una pescheria in via Giulia, ma non è possibile riconoscere chi fosse realmente a bordo, né si osserva qualcuno che sale o scende dall’auto“. Sergio racconta che il cellulare di Visintin risulta spento dalle 9:12 fino alle 12:12 di quella mattina, quindi è necessario collocare quest’uomo da qualche parte. “A mia cugina Silvia disse di essere tornato a casa alle 10.30 del mattino, poi agli inquirenti ha raccontato un’altra versione. Tutte queste cose sono sicuramente strane. Io credo che lui sappia qualcosa che non vuole dire, anche perché è sempre rimasto impassibile, non si è mai indignato, neppure quando è stato trovato il corpo di mia sorella. Ha parlato di gesto volontario, poi si è concentrato sull’omicidio e infine è tornato al suicidio”.

 

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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