Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Venerdì 25 Luglio
Scarica la nostra app
Segnala

Naspi 2025, ecco perchè dal primo gennaio sarà sempre più difficile ottenerla

Ricevere l'assegno sarà più complicato per quei lavoratori che hanno dato le dimissioni e poco dopo sono stati licenziati da un nuovo impiego

Naspi 2025, ecco perchè dal primo gennaio sarà sempre più difficile ottenerla
NASpI, ecco le novità

Dal 2025 potrebbero cambiare i requisiti per ottenere la Naspi: ecco cosa prevede il nuovo emendamento

Dal 2025 i requisiti per conseguire la Naspi subiranno una modifica importante. Ottenere la prestazione a sostegno del reddito per i disoccupati diventerà davvero un percorso ad ostacoli soprattutto per quei lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni e subito dopo sono stati licenziati da un nuovo impiego. Questa importante variazione è stata presentata da alcuni membri del governo e sarà contenuta nella prossima finanziaria con lo scopo di arginare la piaga dei cosiddetti “furbetti della Naspi”.

Cosa prevede il nuovo emendamento

Nell’emendamento in questione si specifica chiaramente che, con riferimento agli eventi di disoccupazione che si verificano dopo il primo gennaio 2025, la Naspi verrà erogata solo ai contribuenti che possono far valere almeno tredici settimane di contribuzione “dall’ultimo evento di cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato interrotto per dimissioni volontarie, anche a seguito di risoluzione consensuale”.

Cosa accadrà con le nuove modifiche

Tradotto in termini pratici, tutti quei lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni da un impiego a tempo determinati nel 12 mesi precedenti e poi sono stati successivamente licenziati da un nuovo impiego, per poter ottenere la Naspi dovranno dimostrare di aver maturato almeno 13 settimane di contributi. L’attuale normativa invece prevede che la Naspi venga concessa solo a coloro che possono vantare almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni che precedono il licenziamento.

Conclusione

Con questa nuova modifica il governo punta a reprimere il fenomeno di dimissioni e rioccupazioni per un breve periodo. Una pratica che gli imprenditori sfruttano per pagare una quantità minore di contributi all’Inps. Le nuove regole imporranno al lavoratore di avere almeno tre mesi e una settimana di contributi per poter ottenere la Naspi. In poche parole i lavoratori che vengono licenziati dalla propria azienda e nei dodici mesi precedenti si sono dimessi volontariamente da un altro lavoro, non potranno chiedere la Naspi se non possono vantare almeno 13 settimane di contribuzione.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto