Le pensioni di reversibilità aumenteranno nel 2026
Nel 2026 si prevede che i pagamenti delle pensioni aumenteranno per combattere gli effetti dell’inflazione. Anche le pensioni di reversibilità verranno aggiornate. Questo aggiornamento si baserà sui dati forniti dall’Istat e approvati dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Le previsioni dicono che nel 2026, il tasso di crescita sarà di circa l’1,7%, il doppio rispetto all’0,8% del 2025. Grazie alle prime simulazioni sui dati, possiamo dare alcuni esempi di come aumenteranno gli importi delle pensioni di reversibilità. Per una pensione di 1500 euro, si prevede un aumento di massimo 15 euro al mese. E’ quanto riportato da quifinanza.it.
Di quanto aumentano le pensioni di reversibilità nel 2026
Attualmente non esiste una conferma ufficiale riguardo all’entità dell’incremento delle pensioni, che sarà effettuato per compensare l’aumento dei prezzi. Si tratta di previsioni che possono comunque considerarsi “ufficiali”. Per questo motivo, è possibile iniziare a fare alcune stime. Infatti, sappiamo che la rivalutazione nel 2025 è stata solo dello 0,8%, mentre per il 2026 si prevede un incremento dell’1,7%, il doppio rispetto all’anno precedente. Questo adeguamento rappresenta un miglioramento, ma non modifica radicalmente le somme erogate come pensione. Fornisce un piccolo incremento mensile, che in realtà può offrire un lieve aiuto alle famiglie. Per quanto concerne la pensione di reversibilità, è necessario effettuare un calcolo basato su quanto spetta al coniuge o ai figli.
Come funziona la rivalutazione delle pensioni di reversibilità
Ogni anno gli importi delle pensioni vengono aggiornati seguendo un sistema che allinea le somme al costo della vita. Come già menzionato, nel 2025 si stava assistendo a un incremento percentuale inferiore all’1%, ma nel 2026 l’aumento diventa più significativo, con diversi importi a seconda della pensione. Parlando di pensioni di reversibilità, è importante sapere che esse vengono assegnate ai familiari, ma l’applicazione varia a seconda che il beneficiario sia il coniuge, l’ex coniuge o i figli del defunto titolare dell’assegno. Il riadattamento della pensione si applica quindi al calcolo della pensione di reversibilità. Se il pensionato riceve l’assegno aggiornato, l’aumento è totale, corrispondente al 100% del tasso (che secondo le previsioni è dell’1,7%) fino a quattro volte il trattamento minimo. Per importi superiori, si applicano percentuali inferiori:
- 90% per somme fino a cinque volte il minimo;
- 75% per somme maggiori.
Le pensioni di reversibilità presentano percentuali diverse. Infatti, al coniuge spetta un assegno pari al 60% dell’importo totale, mentre il figlio riceve il 20%. Pertanto, considerando alcuni esempi riguardanti gli importi lordi, si può già iniziare a calcolare quale sarà l’ammontare delle pensioni di reversibilità con l’adeguamento.
Assegno pensionistico da 1.500 euro: di quanto aumenta
Il primo esempio che possiamo considerare riguarda una pensione lorda di 1.500 euro. Questa pensione verrà attribuita al coniuge per il 60% e al figlio per il 20%, e subirà una rivalutazione del 100% con un incremento dell’1,7%. Pertanto, la cifra di 1.500 euro lordi aumenterà a 1.525,5 euro. Per quanto concerne il coniuge, invece di ricevere 900 euro (che corrispondono al 60% della pensione), gli saranno assegnati 915,3 euro. Per il figlio, l’importo dell’assegno passerà da 300 a 305,1 euro.
Assegno pensionistico da 2500 euro: di quanto aumenta
Facciamo un altro esempio, che riguarda un assegno pensionistico di 2.500 euro lordi. Grazie alla rivalutazione, la prima porzione dell’importo aumenta fino a 2.454,80 euro, poiché si colloca entro quattro volte il trattamento minimo. Pertanto, ci sarà un incremento dell’1,7% che corrisponde a 41,73 euro in più. La parte restante di 45,20 euro invece sarà rivalutata con una percentuale inferiore, perché si trova tra quattro e cinque volte il minimo. L’aumento della seconda parte sarà dunque di 0,69 euro. Complessivamente, l’aumento sarà di 42,4 euro mensili lordi. Su una pensione di 2500 euro lordi, il coniuge ha diritto al 60%, che passa da 1500 a 1525,45 euro, mentre per il figlio, a cui spetta il 20%, la quota aumenta da 500 a 508,97 euro.
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