La pensione di reversibilità
Come ogni anno, nel 2026 si procederà a rivedere gli importi delle pensioni, con possibili aumenti o riduzioni in base ai diversi casi. Lo stesso viene applicato alle pensioni di reversibilità, pur necessitando in questa situazione di valutare le quote. E’ importante ricordare che ai familiari superstiti è di norma attribuita solo una frazione della pensione riconosciuta al congiunto deceduto; quindi, sebbene l’importo totale possa aumentare (ad esempio con la rivalutazione), chi riceve la pensione di reversibilità avrà un’acquisizione proporzionale alla somma che percepiva. Per esempio, se un coniuge riceve il 60% della pensione di reversibilità, avrà diritto al 60% dell’incremento totale previsto. E’ importante notare, come riporta ancora money.it, che non ci sono solo incrementi. E’ bene ricordare che chi percepisce una pensione di reversibilità e ha altri redditi può subire una riduzione della stessa. Questo è associato al raggiungimento o meno dei limiti stabiliti dalla legge, che verranno aggiornati nel 2026. Analizziamo quindi le variazioni degli importi della pensione di reversibilità e le ragioni dietro i loro aumenti, chiarendo poi come questi aggiornamenti influenzano i vari membri della famiglia superstiti.
Pensioni di reversibilità, l’aumento dell’importo è per la quota base
Come accennato in precedenza, la pensione del defunto viene ripartita – seguendo le percentuali stabilite dalla legge – tra i diversi familiari rimasti. Ad esempio, al coniuge spetta il 60%, e se ci sono figli a carico, si aggiunge un ulteriore 20%. Nel caso in cui l’assegno di reversibilità sia destinato ai figli senza un coniuge, l’importo sarebbe del 70% se c’è un solo figlio, dell’80% per due figli e del 100% se ce ne sono almeno tre (in tal caso, ciascuno riceverebbe il 33%). Anche se la pensione di reversibilità è stata riconosciuta dai giudici come un supporto assistenziale, viene trattata come qualsiasi altro tipo di prestazione previdenziale. Pertanto, si ha diritto anche alla tredicesima e alla quattordicesima mensilità, e l’importo viene aggiornato annualmente grazie alla rivalutazione. Tuttavia, questi aumenti sono distribuiti proporzionalmente, riguardando solo la parte effettivamente ricevuta. Facciamo un esempio con una pensione di 1. 000 euro, dove il coniuge riceve 600 euro e un figlio percepisce 200 euro. La tredicesima ammonta a 1. 000 euro, che verrà distribuita nello stesso modo tra i superstiti: quindi, 600 euro andranno al coniuge e 200 euro al figlio. Lo stesso principio vale per le rivalutazioni, così come per le varie integrazioni al trattamento minimo o per la maggiorazione sociale nota come incremento al milione.
Procediamo con ordine
Ma anche coloro che vivono nelle altre grandi metropoli del Nord e del Centro non possono essere troppo contenti. Chi è tenuto a versare l’Imu a Milano, per fare un esempio, pagherà una cifra annuale pari a 2.957 euro. A seguire si trovano Venezia con 2. 335 euro, Torino con 1. 984 euro, Firenze con 1. 973 euro, Siena con 1. 907 euro, Bologna con 1. 860 euro e Padova con 1. 821 euro. Procediamo con ordine. Sappiamo che a partire da gennaio 2026 le pensioni subiranno un incremento dell’1,4% fino a quattro volte il valore del trattamento minimo, quindi circa 2. 400 euro lordi. Per la parte che supera tale soglia, l’aumento è parziale (al 90% del tasso fino a cinque volte il trattamento minimo e al 75% oltre tale limite). Infatti, la rivalutazione si applica inizialmente sulla quota base e solo successivamente l’importo percepito da ciascun familiare viene aggiornato. Consideriamo sempre una pensione di 1. 000 euro, la quale aumenterà a 1. 014 euro: il coniuge otterrà il 60% dell’aumento – cioè circa 8,40 euro in più – mentre il figlio riceverà il 20%, portando così il suo assegno mensile a 202,80 euro. Lo stesso discorso vale per gli altri aumenti previsti, come ad esempio per la rivalutazione straordinaria degli assegni che non superano la pensione minima – la quale nel 2026 aumenterà a 611,85 euro – e che l’anno prossimo sarà pari all’1,3% dell’importo attuale. Immaginiamo un assegno di 500 euro, che grazie alla rivalutazione crescerà a 507 euro. A questo importo si aggiunge un ulteriore 1,3%, facendo salire il totale a 513,59 euro. Solo a questo punto si effettua la suddivisione: 308,15 euro vanno al coniuge (che riceveva 300 euro), mentre 102,71 euro andranno al figlio (che ne percepiva 100 euro). E ancora, lo stesso concetto vale per l’aumento al milione, quella parte che si aggiunge alla pensione integrativa al minimo, la quale nel 2026 subirà un incremento di ulteriori 20 euro in base a quanto deciso dalla legge di Bilancio. Questo implica che l’importo di base dell’assegno può arrivare a 768,30 euro (156,44 euro dell’aumento più 20 euro aggiuntivi). Solo allora è necessario effettuare la suddivisione tra le diverse parti: 460,98 euro spettano al coniuge, mentre 153,66 al figlio.
I tagli della pensione di reversibilità 2026
Come già menzionato, tuttavia, non ci sono solo incrementi. È necessario valutare anche la possibilità di una riduzione della pensione di reversibilità nel caso in cui il coniuge – privo di minori a carico, figli adulti che studiano o disabili nella famiglia – abbia un altro reddito. Il limite da non oltrepassare viene stabilito in base all’ammontare della pensione minima, la quale, come detto precedentemente, a gennaio aumenta fino a circa 611 euro. Di conseguenza, i nuovi tetti oltre i quali si attivano i tagli sono i seguenti:
– una riduzione del 25% quando i redditi superano i 23. 862,15 euro l’anno ma non raggiungono i 31. 816,20 euro l’anno.
– una riduzione del 40% quando i redditi superano i 31. 816,20 euro l’anno ma non raggiungono i 39. 769,25 euro l’anno.
– una riduzione del 50% quando i redditi superano i 39. 769,25 euro l’anno.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.