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Pensioni, a gennaio in arrivo aumenti agli assegni, ma non per tutti: ecco il motivo

Arrivano pensioni più alte a dicembre, anche per via del trattamento integrativo in più che spetta a chi ha pensioni sotto il minimo

Pensioni, a gennaio in arrivo aumenti agli assegni, ma non per tutti: ecco il motivo
Pagamenti Inps - (foto Pixabay)

In arrivo aumenti cospicui agli importi degli assegni pensionistici, ma solo entro determinate soglie di reddito

Rispetto al mese di novembre, il cedolino della pensione di dicembre sarà sicuramente più ricco e ben più cospicuo per milioni di pensionati italiani. A novembre, eccetto coloro che hanno ricevuto dei rimborsi IRPEF, la prestazione è stata in linea con gli altri mesi senza aggiunte importanti. A dicembre le cose saranno ben diverse e la pensione sarà decisamente più ricca in attesa del mese di gennaio quando inevitabilmente l’assegno subirà un ritocco in alto per via dell’indicizzazione al costo della vita.

La tredicesima

A dicembre infatti sarà pagata, come sempre, la tredicesima mensilità. Non sarà altro che una mensilità aggiuntiva che spetterà a tutti quei pensionati che rientrano entro determinate soglie di reddito. La tredicesima, infatti, spetterà a chi non rientra nella no tax area e a chi non rientra nel secondo scaglione IRPEF a livello reddituale. A coloro che percepiscono un assegno mensile tassato al 35%, come nel caso del secondo scaglione IRPEF, verrà applicata un’ulteriore trattenuta del 35% sulla tredicesima. Come sempre non saranno previste detrazioni sulla tredicesima, ecco perché l’importo complessivo della mensilità aggiuntiva risulterà leggermente più basso rispetto al normale rateo mensile.

I requisiti

La tredicesima spetterà gli over 64 che hanno compiuto l’età prevista dopo il mese di luglio 2025. Spetterà anche a tutti coloro che percepiscono una pensione fino a un massimo di due volte il trattamento minimo INPS. A dicembre è prevista anche una pensione più alta per via del fatto che non verranno applicate le imposte previste solo per i primi undici mesi dell’anno e che quindi non verranno applicate nell’ultimo mese. Pertanto non verranno applicate quelle addizionali comunali e regionali che a dicembre notoriamente non si pagano. Infatti l’addizionale regionale e quella comunale, vengono versate solo in forma rateizzata da gennaio a novembre.

Gli aumenti previsti per il 2026

A partire da gennaio 2026 gli importi degli assegni risulteranno più cospicui perché verranno adeguati al tasso di inflazione e quindi saranno ricalcolati all’insù. La previsione di crescita degli assegni per il 2026 è del 1,6%, ma solo per tutti quei trattamenti che rientrano fino a quattro volte il trattamento minimo INPS. Per le pensioni più alte, l’adeguamento verrà scalato progressivamente.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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