Da adesso in poi andare in pensione anticipatamente diventa leggermente più facile dopo la pronuncia della Cassazione
Le nuove leggi approvate negli ultimi anni hanno consentito a centinaia di migliaia di lavoratori di poter andare in pensione anticipatamente. Anche alcune decisioni giurisprudenziali ne hanno agevolato la possibilità, così come spiegheremo nel dettaglio in questo articolo. Una recente interpretazione giurisprudenziale (più estensiva) consentirà in futuro di poter calcolare anche i contributi figurativi per andare in pensione anche per quelle carriere per le quali sono previsti versamenti contributivo superiori ai 40 anni.
Cosa prevedono le attuali normative
In tanti casi il requisito fondamentale per poter lasciare il lavoro anticipatamente non è quello anagrafico, ma quello contributivo. Per poter conseguire il diritto di lasciare il lavoro anticipatamente, occorre sostanzialmente che la carriera sia iniziata in giovanissima età, proprio perché il requisito contributivo viene considerato oggi fondamentale e dirimente. Ad esempio nel caso delle pensioni anticipate contributive, il requisito richiesto è quello dei 42 anni e 10 mesi di versamenti. Addirittura per le donne è possibile andare in pensione prima dei 67 anni di età con 41 e 10 mesi di versamenti. La legge però impone che almeno a 35 anni di contributi versati debbano essere reali e non figurativi.
Cosa cambia
In sostanza qualora non si raggiungessero i 35 anni di contributi effettivi, non sarebbe possibile andare in pensione anticipatamente. La recente decisione della Cassazione però ha modificato alcune cose. La recente pronuncia degli ermellini, infatti, ha allargato l’uso dei contributi figurativi non solo per calcolare le pensioni anticipate ordinarie, ma anche per conseguire il diritto alla pensione. In precedenza questa possibilità veniva negata. L’ordinanza numero 27 910 del 20 ottobre 2025 ha stabilito che i contributi figurativi debbano essere conteggiati come requisiti utili per conseguire il diritto alla pensione anticipata anche per raggiungere il tetto dei 35 anni effettivi.
Conclusione
Per effetto di questa sentenza, i contributi figurativi che vengono versati per disoccupazione, infortunio malattia, vanno sempre considerati validi, non solo per l’anzianità contributiva, ma anche per quella effettiva. Un notevole cambio di passo che consentirà a tanti italiana di poter lasciare in anticipo il lavoro
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