
Pensioni, arrivano gli aumenti estivi
Se a giugno diversi pensionati che avevano beneficiato dei bonus previsti dai decreti Aiuti del governo Draghi si troveranno a dover affrontare tagli sui loro assegni, nei mesi successivi la situazione cambia: niente riduzioni ma aumenti. Come succede ogni anno, l’estate si rivela molto vantaggiosa per i pensionati, solo dicembre presenta più benefici economici, in quanto scatta l’erogazione della tredicesima. Ma perchè luglio, agosto e settembre sono considerati i mesi più generosi per chi riceve una pensione? Scopriamo quali sono le ragioni dietro gli importi maggiori, ai contributi e ai rimborsi di questo periodo, come riportato da msn.com.
Luglio, agosto e settembre: sulle pensioni piombano i mesi ricchi, ecco aumenti e cosa cambia
Come anticipato, a partire da giugno, alcuni pensionati vedranno trattenute fino a 50 euro e che continueranno nei mesi successivi fino a quando non sarà recuperato, come stabilito dall’INPS, l’importo percepito erroneamente. Le trattenute sono originate da due bonus concessi una sola volta nel corso del governo Draghi, con l’intento di supportare i pensionati con redditi bassi nel periodo successivo alla pandemia. Questi bonus sono stati forniti automaticamente, ma a causa di controlli successivi, alcuni beneficiari dovranno restituirli. D’altra parte, la situazione cambia con l’arrivo di luglio, agosto e settembre: infatti, per molti pensionati si profilano significativi benefici economici, grazie a mensilità extra e rimborsi fiscali.
La quattordicesima di luglio
Come ogni anno, a luglio un gran numero di pensionati riceverà la quattordicesima. Ma non tutti possono beneficiarne. La sua assegnazione si basa sul tipo di pensione ricevuta e sull’ammontare del pagamento mensile, oltre ad altri aspetti legati ai contributi versati. Consiste in un vantaggio che prevede somme diverse in base a specifiche soglie di reddito e alla lunghezza della carriera lavorativa. Il criterio distingue i pensionati in due categorie:
– Coloro che ricevono un trattamento fino a una volta e mezza il minimo INPS;
– Coloro che ricevono un trattamento fino a 2 volte il minimo INPS.
Al di là di questi limiti, la quattordicesima non viene concessa. Nel 2025, il trattamento minimo INPS è di circa 603 euro al mese. Per calcolare l’importo della quattordicesima, oltre alla pensione, si considerano anche gli anni di contributi versati nel corso della carriera lavorativa.
Nel dettaglio, a luglio la pensione sarà incrementata secondo i seguenti parametri:
437 euro per chi ha una pensione fino a 1,5 volte il minimo INPS (circa 11. 766,30 euro all’anno) con un massimo di 15 anni di contributi;
546 euro per chi ha versato fino a 25 anni di contributi;
655 euro per chi ha versato oltre 25 anni.
Per coloro che ricevono una pensione tra 1,5 e 2 volte il minimo INPS, gli importi previsti sono:
336 euro fino a 15 anni di contributi;
420 euro fino a 25 anni;
504 euro oltre i 25 anni.
Cosa aspettarsi ad agosto e settembre?
Se luglio è il mese dedicato alla quattordicesima mensilità, agosto e settembre sono i mesi nei quali si ricevono ulteriori aumenti grazie ai rimborsi fiscali. In particolare, in questo periodo l’INPS si occupa di erogare i rimborsi IRPEF che derivano dal modello 730. Non si tratta di somme fisse, ma di rimborsi che variano a seconda della dichiarazione dei redditi. L’accredito è influenzato dalla data in cui il pensionato invia il modello 730. Coloro che lo presentano entro il 20 giugno dovrebbero ricevere il rimborso già con la pensione di agosto. Al contrario, chi invia la dichiarazione in ritardo dovrà aspettare settembre.
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