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Pensioni, aumenti previsti a dicembre e a gennaio, ecco cosa si prevede

Ci sarà anche chi prenderà la quattordicesima a dicembre, anche se ridotta: ecco la situazione generale degli aumenti

Pensioni, aumenti previsti a dicembre e a gennaio, ecco cosa si prevede
Pensioni

A dicembre le pensioni saranno più alti perché arriva la tredicesima mensilità e non solo: ecco chi percepirà di più dal 2025

I pensionati dovranno aspettare domani, 2 dicembre, per poter riscuotere le pensioni, essendo l’1 dicembre un giorno non bancabile. Si tratta di un rateo molto atteso da tanti pensionati perchè è quello più corposo dell’anno visto che ingloba anche la tredicesima (che per alcuni pensionati è la quattordicesima). Ma c’è anche grande attesa per il rateo di gennaio che prevede degli aumenti significativi, anche se non per tutti i pensionati.

Chi percepirà gli aumenti

Escludendo coloro che percepiscono l’Ape Sociale, il rateo di pensione di dicembre contiene la classica mensilità aggiuntiva. Per quanto concerne le pensioni che non superano il doppio del trattamento minimo, a dicembre è prevista l’erogazione della quattordicesima mensilità, mentre la tredicesima viene erogata nel mese di luglio. La quattordicesima spetta ai pensionati che hanno già compiuto i 64 anni di età e percepiscono assegni mensili il cui importo non supera le 2 volte il minimo INPS.

Cosa accadrà a gennaio

Oltre alla pensione che l’INPS eroga a dicembre (maggiorata con la tredicesima) alcuni pensionati percepiscono anche il bonus da 154,94 euro collegato alla mensilità aggiuntiva di fine anno. Si tratta di un importo fisso ed una tantum non soggetto ad altri calcoli o ad altri requisiti. A gennaio verrà erogato l’aumento legato all’inflazione e cioè alla crescita dei prezzi dei beni di consumo. Si tratta di aumenti che vengono decisi al fine di evitare che l’aumento dei prezzi possa erodere il potere d’acquisto degli assegni mensili.

Gli aumenti previsti

Nel 2025 gli assegni saliranno di circa l’1% in base all’inflazione stimata. Ma l’incremento del 100% al tasso di inflazione spetterà solo alle pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo. L’adeguamento scende al 90% per la parte di pensione superiore a 3 volte il trattamento minimo e fino a 5 volte e del 75% per pensioni ancora più alte. Una prassi che si ripete annualmente.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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