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Pensioni, con il taglio dell’Irpef del 2026, milioni di pensionati incasseranno assegni più alti: ecco chi ci guadagnerà

Se questa misura dovesse entrare in vigore, l'importo mensile netto percepito dai pensionati che rientrano nella seconda fascia di reddito aumenterebbe sensibilmente

Pensioni, con il taglio dell’Irpef del 2026, milioni di pensionati incasseranno assegni più alti: ecco chi ci guadagnerà
Riforma Irpef 2026, ecco chi ci guadagnerà

Secondo le prime stime, l’incremento degli assegni sarà proporzionato al reddito

Il nuovo intervento sull’Irpef che il governo sta studiando, di fatto potrebbe concretizzarsi in una boccata d’ossigeno a favore di tanti pensionati. La novità consisterebbe in una riduzione della seconda aliquota fiscale che scenderebbe dal 35 per cento attuale al 33 per cento. Si tratta di una misura che rientrerebbe nella più ampia riforma fiscale già avviata dal governo e che riguarderà tutti i pensionati cui redditi lordi oscillano tra 28 e 60 mila euro annui.

Chi ci guadagnerà?

Se questa misura dovesse entrare in vigore, l’importo mensile netto percepito dai pensionati che rientrano in quella fascia di reddito aumenterebbe sensibilmente, mentre non vi sarà alcun beneficio per coloro che percepiscono un reddito inferiore a 28 mila euro. L’incremento dell’importo netto sarà maggiore per chi percepisce una pensione più alta. Per fare un esempio pratico, chi percepisce una pensione lorda di 60.000 euro potrebbe ottenere come importo netto 640 euro in più l’anno, mentre chi percepisce 50.000 euro annui, beneficerebbe di un aumento di circa 440 euro.

Gli obiettivi della riforma

Per ottenere questi soldi in più i pensionati non dovranno fare nulla poiché gli aumenti verrebbero applicati in maniera automatica. La nuova riforma delle aliquote fiscali rientra nella più ampia riforma del sistema fiscale che il governo ha già avviato nel 2023 e che ha come obiettivo quello di ridurre la pressione fiscale a tutti i livelli di reddito. Si tratta di un intervento che di fatto rappresenterebbe una vera e propria boccata di ossigeno per diversi milioni di pensionati soprattutto alla luce dell’incremento dell’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto dei salari e quindi anche delle pensioni.

La perdita del potere d’acquisto

Le ultime statistiche hanno evidenziato come negli ultimi cinque anni l’inflazione abbia superato il 17%, mentre le retribuzioni nette in Italia sono aumentate del 12,5%. Un dato eloquente che dimostra ancora una volta come negli ultimi anni gli italiani abbiano faticato ad arrivare a fine mese.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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