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Pensioni minime, aumenti in arrivo sugli assegni di giugno 2025: ecco tutti i dettagli

Da giugno 2025 cresce l’importo delle pensioni minime grazie all’aumento delle maggiorazioni sociali per i redditi più bassi

Pensioni minime, aumenti in arrivo sugli assegni di giugno 2025: ecco tutti i dettagli
Inps (Foto archivio)

L’aumento degli importi mensili è un segnale importante in un contesto economico caratterizzato da un’inflazione ancora persistente

In una fase contrassegnata da un aumento generalizzato dei prezzi dei prodotti al consumo, giungono come una boccata d’ossigeno gli aumenti previsti nelle pensioni di giugno per quanto concerne soprattutto le pensioni minime. Gli aumenti sono legati all’adeguamento delle maggiorazioni sociali. Si tratta di una misura concreta per migliorare il potere d’acquisto delle pensioni percepite da coloro che hanno redditi bassi. Le maggiorazioni sociali previste balzerann dai 136,44 euro a 144,44 euro al mese.

Le soglie

Sulla scorta di tali aumenti previsti per il mese di giugno, gli assegni mensili subiranno un innalzamento che arriverà fino a 747,84 euro per chi riceverà la maggiorazione piena. Facendo un rapido conteggio, l’aumento di 8 euro al mese, si tradurrà in un aumento annuo complessivo di 96 euro. Gli aumenti spetteranno solo ed esclusivamente a coloro che rientrano in specifici parametri reddituali. Il reddito complessivo previsto per chi non è coniugato dovrà essere di 9.721,92 euro per beneficiare dell’adeguamento, mentre per i soggetti coniugati, la soglia non dovrà oltrepassare i 16.724,89 euro.

Gli obiettivi

La decisione è mirata a rafforzare la tutela dei pensionati con redditi bassi. Le pensioni più alte rispetto alle soglie previste sono invece escluse dai meccanismi di rivalutazione automatica piena. Le maggiorazioni sociali non rappresentano un elemento di novità all’interno del sistema pensionistico italiano e sono volte a garantire un livello adeguato alle pensioni soprattutto per le persone svantaggiate. Il valore dell’adeguamento è sottoposto a periodici adeguamenti che si basano direttamente sull’indicizzazione dei prezzi al consumo e sull’andamento dell’inflazione.

L’intento del legislatore e gli auspici per il futuro

Anche se si tratta sostanzialmente di aumenti di entità modesta, con l’adeguamento il legislatore ha inteso arginare l’erosione del potere d’acquisto. Se tale adeguamento viene applicato con continuità, si può dare un contributo notevole alla riduzione del tasso di povertà tra gli anziani che percepiscono redditi molto bassi, che in Italia rappresentano una percentuale significativa. L’aumento dei prezzi suggerirebbe però l’introduzione di ulteriori interventi strutturali, come la revisione delle soglie reddituali per rendere tali adeguamenti ancora più corposi ed in grado di aumentare realmente il potere d’acquisto dei pensionati.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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