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Pignoramento dello stipendio, con la nuove regole sarà più difficile: le nuove tutele per i debitori

Le nuove regole sono state introdotte per tutelare chi versa in condizioni economiche precarie

Pignoramento dello stipendio, con la nuove regole sarà più difficile: le nuove tutele per i debitori
Pignoramento stipendio

Nel 2025 le soglie minime pignorabili dello stipendio sono state aumentate: ecco i nuovi importi

Il pignoramento dello stipendio è uno strumento a disposizione dei creditori per rivalersi direttamente sul reddito dei debitori. Questo strumento però può essere utilizzato solo entro determinate soglie. Le nuove regole previste per il 2025 hanno modificato ulteriormente queste soglie fissando nuovi principi a tutela dei debitori. La nuova normativa ha fissato una nuova soglia limite che si potrà pignorare, aumentando la parte di stipendio non pignorabile sulla base anche delle condizioni economiche del nucleo familiare del debitore.

I nuovi importi minimi

In precedenza l’importo non pignorabile era stato fissato a 1.200 euro, ma con la nuova legge questa soglia è stata elevata a 1.350 euro netti mensili. Un provvedimento che si è reso necessario soprattutto tenendo in considerazione l’attuale crisi economica e l’aumento dei prezzi al consumo. Questo vuol dire che dal salario netto mensile dei lavoratori si potrà pignorare la cifra che supera i 1.350 euro netti ma non si potrà scendere mai al di sotto di questa soglia.

Come recuperare il credito

Con questa norma il governo, pur garantendo il diritto del creditore di recuperare gli importi spettanti, si è voluto tutelare quelle famiglie che versano in condizioni economiche di disagio e quei nuclei familiari con persone disabili. Per attivare il meccanismo di pignoramento dello stipendio il creditore dovrà effettuare un decreto ingiuntivo o potrà agire sulla base di un atto esecutivo che riconosce il credito.

Il pignoramento presso il datore di lavoro

Una volta ottenuto questo provvedimento, potrà rivolgersi al datore di lavoro al fine di trattenere la quota dello stipendio del debitore fino a scomputare l’importo dovuto. Il datore di lavoro sarà prestato obbligato a trattenere la somma indicata e a versarla entro i termini stabiliti. Dovrà adesso attenersi però al limite soglia di 1.350 che costituisce la cifra minima dello stipendio che non potrà essere pignorata.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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