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Riscaldamenti: ecco qual è il sistema più economico e come risparmiare sulla bolletta

I vari tipi di riscaldamento: qual è il sistema più economico e come risparmiare sulla bolletta

Riscaldamenti: ecco qual è il sistema più economico e come risparmiare sulla bolletta
epa10134657 A central heating radiator dial at a home in London, Britain, 23 August 2022. Bills regulator Ofgem is set to announce the next energy price cap on 26 August and the rising energy prices is likely to push UK inflation further. Energy bills could hit nearly three times higher than last winter and half of UK households could be facing fuel poverty in the winter according to EDF energy company. EPA/TOLGA AKMEN

Trovare il sistema di riscaldamento più economico

Con l’arrivo dell’inverno, la questione del riscaldamento domestico torna a influenzare le spese e le decisioni delle famiglie. In diverse aree italiane, i termosifoni sono stati accesi dal 15 ottobre al 1° novembre, mentre in alcune zone del Sud Italia si dovrà attendere fino al 1° dicembre. E’ il momento di riflettere sui pro e contro del proprio impianto, magari pensando già all’anno successivo. Secondo uno studio di Facile.it, i consumi energetici nelle abitazioni variano notevolmente a seconda del numero di persone e degli elettrodomestici disponibili. Una coppia spende mediamente tra i 370 e i 484 euro all’anno, con un consumo che va da 2.000 a 2.700 kWh. Per una famiglia di tre componenti, la spesa aumenta a un intervallo compreso tra 463 e 536 euro, mentre con quattro componenti la famiglia può arrivare a spendere tra 582 e 630 euro, con consumi che possono raggiungere i 3.600 kWh, specialmente in presenza di più climatizzatori e scaldabagni elettrici. Trovare il sistema di riscaldamento più economico non implica solo considerare il costo iniziale di installazione, ma anche analizzare i consumi, l’efficienza energetica, i costi di manutenzione e l’impatto ambientale. Dai tradizionali radiatori alle pompe di calore, fino ai moderni impianti a pavimento o a infrarossi, ogni tecnologia ha infatti i suoi vantaggi e svantaggi. E’ quanto riportato da Fanpage.it.

Scegliere il sistema di riscaldamento: a cosa fare attenzione

La scelta del sistema di riscaldamento più adatto alle proprie necessità è influenzata da vari aspetti:

  • Il tipo di abitazione: in una casa unifamiliare è possibile modificare l’impianto con maggiore libertà, mentre in un appartamento esistono molte più limitazioni. Anche le dimensioni della casa e la presenza di più piani sono fattori importanti da prendere in considerazione.
  • La classe energetica e l’isolamento termico fornito da pareti e finestre. Un’abitazione ben isolata, infatti, consente di utilizzare soluzioni a basso consumo come pompe di calore o pannelli radianti. In una casa con infiltrazione d’aria o priva di sistemi di riscaldamento efficaci, il calore tende a disperdersi più facilmente, richiedendo un maggiore dispendio energetico per mantenere una temperatura confortevole all’interno.
  • Infine, è fondamentale tenere in considerazione la zona climatica in cui si risiede. Vivere in un’area più calda o più fredda ha un impatto notevole sulla potenza necessaria e sull’efficacia del sistema.

Caldaia a condensazione: pro e contro

Rappresenta ancora uno dei metodi più comuni in Italia, in particolare per coloro che abitano in un appartamento. La caldaia a condensazione utilizza il calore del gas di scarico per riscaldare anticipatamente l’acqua dei radiatori, consentendo così di ridurre i consumi. Come spiegato nel materiale informativo fornito da HARP, un progetto europeo attivo dal 2020 al 2022 per supportare e incentivare le persone a migliorare il proprio sistema di riscaldamento, questa soluzione offre una maggiore efficienza energetica rispetto ai sistemi più vecchi e può essere facilmente integrata con fonti rinnovabili, come un impianto solare termico. Tra i benefici ci sono la robustezza, la semplicità di installazione e l’opportunità di ottenere alcuni aiuti economici dallo Stato. Tuttavia, è ancora influenzata dalla variazione del costo del gas e richiede un sistema di canne fumarie adeguato. Secondo le valutazioni di Altroconsumo, che nel 2023 ha condotto uno studio specifico, la spesa media annuale per la gestione è di circa 2. 500 euro.

Quando conviene la caldaia a biomassa

Le caldaie alimentate a biomassa impiegano legno, pellet o cippato come fonte energetica, costituendo una scelta sostenibile e talvolta vantaggiosa in termini di costi. Risultano essere particolarmente utili per le case unifamiliari, dove la disponibilità di spazio per il deposito non rappresenta un problema. Le spese di funzionamento sono inferiori rispetto a quelle del gas – secondo Altroconsumo, il costo annuale per abitazione è intorno ai 2.100 euro – e possono essere collegate a un impianto solare termico. D’altro canto, queste caldaie necessitano di una manutenzione regolare e di un ambiente adeguato per la conservazione del combustibile. Nonostante il loro costo contenuto, producono emissioni di particolato che possono influire negativamente sulla qualità dell’aria.

Pompa di calore: perché sceglierla

Negli ultimi tempi, la pompa di calore è diventata un’icona per il riscaldamento ecologico. Questo sistema sposta il calore dall’ambiente esterno all’interno della casa, utilizzando energia elettrica insieme a buona parte di energia rinnovabile e a un riscaldamento a pavimento, può rappresentare una delle opzioni più efficaci e sostenibili. Esistono diversi tipi di impianti: quelli aria-aria, aria-acqua (quando l’aria in movimento riscalda l’acqua per i radiatori) e quelli geotermici. Tutti questi sistemi possono godere del vantaggio di non doversi attenere alle restrizioni legali stabilite dal DPR 412/1993, che regola l’uso di impianti termici alimentati da fonti fossili. Questo significa che le pompe possono funzionare ininterrottamente e in ogni stagione dell’anno. L’unica limitazione è la riduzione dell’efficienza a basse temperature, il che potrebbe rendere necessario un generatore di supporto. Non è particolarmente adatta per abitazioni poco isolate, poiché richiede spazio esterno per l’unità. Tuttavia, offre un risparmio significativo sulle bollette e contribuirà a un aumento del valore dell’immobile.

Sistema ibrido

Il sistema ibrido unisce una caldaia a condensazione con una pompa di calore, utilizzando l’una o l’altra opzione a seconda del clima e dei prezzi dell’energia. Consiste in un’alternativa versatile che assicura continuità e può ridurre i consumi fino all’80% rispetto alle caldaie tradizionali. E’ particolarmente adatta per le abitazioni non perfettamente isolate e permette di beneficiare di incentivi statali. Tuttavia, ci sono degli svantaggi, come la necessità di avere uno spazio esterno e il potenziale rumore delle unità, oltre alla gestione di due diversi fronti di energia (gas ed elettricità).

Riscaldamento a pavimento

Sempre più presente nelle nuove abitazioni, il riscaldamento radiante, sia elettrico che ad acqua, distribuisce il calore dal basso, offrendo un comfort omogeneo e gradevole. Risulta particolarmente efficace se combinato con sistemi a bassa temperatura come le pompe di calore. Le spese d’installazione sono molto elevate, variando da 50 a 70/80 euro per mq, ma il beneficio è un significativo risparmio energetico nel lungo periodo. In aggiunta, non è necessario coprire l’intera superficie del pavimento. Un grande svantaggio è la difficoltà nei lavori di manutenzione, poiché per installare o riparare il sistema è spesso indispensabile sollevare il pavimento.

Pannelli a infrarossi

Nuovo e senza necessità di manutenzione, il riscaldamento a infrarossi utilizza pannelli elettrici che generano onde che riscaldano direttamente oggetti e superfici, senza influire sull’aria e senza rischi per la salute. Ciò porta a un comfort immediato e a un consumo energetico ottimizzato, perfetto per spazi ridotti o case ben isolate. Anche se ha un design avveniristico, questa opzione potrebbe risultare poco efficace in case grandi, poiché il calore potrebbe disperdersi facilmente.

Riscaldamento solare termico

Tra le opzioni più ecologiche c’è il sistema solare termico o impianto a pannelli solari, che sfrutta l’energia solare per riscaldare l’acqua per uso sanitario e supportare il riscaldamento degli ambienti domestici. Ha spese operative contenute e richiede poca manutenzione. Il principale svantaggio è la sua dipendenza dalle condizioni climatiche e la necessità di una copertura esposta al sole. Tuttavia, grazie alla possibilità di accumulare acqua calda e agli incentivi disponibili, rimane una scelta positiva e duratura.

Riscaldamento a battiscopa e a soffitto

Due sistemi meno comuni ma interessanti sono il riscaldamento a battiscopa e quello a soffitto. Nel primo sistema, il calore viene emesso dai battiscopa tramite tubi radianti, perfetti per spazi ristretti e stanze arredate in modo minimalista. È un’opzione silenziosa e facile da installare, con costi che variano da 100 a 150 euro al metro, ma non è molto adatto per ambienti di grandi dimensioni.
Il riscaldamento a soffitto, al contrario, sprigiona calore dall’alto e riscalda velocemente gli spazi. Il suo costo medio è di 100 euro al metro quadro e ha il grande vantaggio di non richiedere lavori invasivi come nel caso del riscaldamento a pavimento.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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