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Scontrino più salato per un po’ di pepe sulla pizza: aumentano le polemiche sui prezzi di ristoranti e pizzerie

Nuovo caso di "scontrino pazzo" in Italia, tutta colpa di una spolverata di pepe sulla pizza: ecco cos'è successo

Scontrino più salato per un po’ di pepe sulla pizza: aumentano le polemiche sui prezzi di ristoranti e pizzerie
Foto Consumatori.it

Polemica in Italia per uno scontrino “pazzo” che riguarda una pizza: ecco perché e l’episodio che sta facendo discutere

Una semplice spolverata di pepe diventa motivo di polemica nell’estate caldissima dei rincari: un cliente di una pizzeria italiana, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, si è trovato a dover pagare un supplemento imprevisto per un gesto tanto semplice quanto comune, ovvero una spolverata di pepe sulla pizza. Nel dettaglio, sullo scontrino accanto alle voci standard (due pizze, una birra, acqua e coperto) è comparsa anche la dicitura “+Pepe”, al costo di 50 centesimi. Una somma minima che, comunque, ha generato un’ondata di polemiche sui social con la foto dello scontrino diventata virale. Ecco dov’è successo e le reazioni degli italiani.

I rincari non risparmiano nulla

L’episodio, avvenuto a Bari, è solo l’ultimo di una serie di segnalazioni legate al caro prezzi nelle località turistiche del Sud, con la Puglia particolarmente al centro dell’attenzione. Dall’inizio dell’estate diverse situazioni simili hanno fatto discutere: dal lettino “a peso d’oro” nelle spiagge, fino alla celebre pasta “all’assassina” proposta a 18 euro. Anche altri piatti della tradizione locale, come le orecchiette con le cime di rapa, sono stati messi in menu a cifre che molti considerano spropositate, soprattutto se si pensa alle loro umili origini. A far discutere non è solo il prezzo in sé, bensì anche il fatto che a subirne le conseguenze siano anche gli abitanti locali e non solo i turisti.

La reazione sui social

Come accade sempre più spesso è bastata la pubblicazione di una foto per scatenare una valanga di commenti e indignazione online. Il “+Pepe” da 50 centesimi è diventato l’emblema dell’eccesso, anche se alcuni utenti hanno provato a difendere la scelta del ristoratore parlando di “extra” come qualunque altro ingrediente. Tuttavia, per molti, si tratta dell’ennesimo esempio di una mentalità da “stagione a tutti i costi”, dove ogni piccolo servizio viene monetizzato, e l’indignazione verso un modello turistico che sembra premiare il guadagno immediato a scapito della qualità, dell’ospitalità autentica e del rispetto per la cultura gastronomica locale.

Una settimana fa la maggiorazione per tagliare un croissant

Qualche giorno fa aveva fatto discutere anche un altro caso. Una maggiorazione di 10 centesimi per tagliare a metà un croissant. Caso avvenuto ad una cliente in una pasticceria di Treviso. Il locale poi ha ricevuto tantissime recensioni negative dopo la segnalazione del caso.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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