
Lo Spid rilasciato da InfoCert non sarà più gratuito a partire dal 28 luglio 2025: ecco i dettagli
È in arrivo una brutta notizia per i contribuenti italiani che a partire dal 28 luglio di quest’anno saranno costretti a dover pagare una tassa per avere lo Spid rilasciato da InfoCert, uno dei principali gestori italiani di identità digitale. Se negli anni precedenti questo servizio è stato sempre concesso gratuitamente ai contribuenti, adesso le cose cambieranno radicalmente come annunciato dallo stesso gestore che fa parte del gruppo Tinexta. La decisione di far pagare il servizio segue quella presa nei mesi scorsi da Aruba, un altro importante provider che ha già deciso di far pagare il servizio.
Chi non paga non potrà avere il servizio
Coloro che intendono non rinnovare il pagamento ad InfoCert per lo Spid non si vedranno addebitato alcun costo ma non potranno più utilizzare il servizio. Nella mail che lo stesso gruppo ha inviato ai propri utenti viene evidenziato proprio come per dieci anni questo servizio è stato erogato senza alcun costo per promuovere l’accesso alla digitalizzazione dei cittadini italiani. In futuro si teme che anche altri gestori possano seguire lo stesso esempio, introducendo un modello di Spid a pagamento.
Cosa fare per recedere
Coloro che intendono recedere dal contratto stipulato con InfoCert dovranno inviare una PEC al seguente indirizzo: revoca.spid@legalmail.it. In alternativa è possibile spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo InfoCert spa – Direzione generale e amministrativa – Piazzale Flaminio 1/b – 00196 Roma. Per eventuali informazioni e per i chiarimenti del caso è possibile anche utilizzare la web chat presente sul sito ufficiale di InfoCert.
Cosa accadrà in futuro?
Dopo la decisione di InfoCert si riduce quindi il numero di provider che consentono di attivare lo spid gratuitamente. In Italia complessivamente gli Spid attualmente aperti sono 39 milioni, la maggior parte dei quali sono gestiti da PosteID, l’operatore partecipato dallo Stato che mantiene ancora la gratuità del servizio. Gli altri provider, eccetto Aruba e InfoCert, continuano ad erogare il servizio senza alcun costo anche se le cose potrebbero cambiare nei mesi a venire.
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