
Anche Infocert ha fissato un canone annuo a carico degli utenti per mantenere il servizio Spid: ecco chi confermerà la gratuità
Dopo la decisione di Aruba di rendere a pagamento il servizio Spid, anche InfoCert ID sembra aver seguito la stessa linea introducendo un canone annuo di 5,98 euro per poter accedere al servizio. Il gruppo ha spiegato ai propri clienti di aver adottato questa decisione dopo aver sostenuto per diversi anni i costi del servizio per consentire una diffusione rapida dell’identità digitale. Quegli utenti che hanno già attivo il servizio InfoCert Spid personale, dovranno procedere ad una conferma al momento della scadenza. Riceveranno un email in cui l’azienda informerà gli utenti sulle istruzioni per procedere al pagamento del canone annuale.
Cosa fare
In assenza di una conferma esplicita il servizio scadrà e non verrà rinnovato. L’azienda ha anche spiegato che quegli utenti che hanno intenzione di non portare avanti il rapporto con InfoCert dovranno inviare una PEC all’indirizzo revoca.spid@legalmail.it in cui dovranno esprimere la propria volontà di interrompere il rapporto. In alternativa è possibile inviare una raccomandata A/R ad InfoCert spa, Direzione generale amministrativa, Piazzale Flaminio 1/b, 00196 Roma. In ogni caso l’azienda supporterà gli utenti con un’apposita sezione Faq, in cui verranno spiegati nel dettaglio tutte le condizioni previste dal servizio per la revoca o per il rinnovo a pagamento. E’ anche disponibile una chat online con un operatore o la possibilità di contattare direttamente il call center dell’azienda.
I provider che manterranno la gratuità
Qualora lo Spid dovesse scadere senza richiesta di rinnovo, l’utente potrà in ogni caso di effettuare una di riattivazione utilizzando le procedure previste da InfoCert. La decisione di InfoCert segue quella di altre aziende che hanno deciso di introdurre un canone per lo Spid. Altri gestori hanno però deciso di mantenere la gratuità del servizio, fra i quali anche Poste Italiane che attualmente gestisce oltre il 70% delle identità digitali nel nostro paese.
Le ragioni alla base dell’introduzione del canone annuo
La decisione di introdurre un canone per lo Spid scaturisce dall’inerzia del governo che non ha dato corso attuativo alla promessa di istituire un finanziamento pubblico di 40 milioni di euro a beneficio dei provider per coprire i costi. In Italia le identità digitali attive attualmente sono oltre 40 milioni e rappresentano oggi un elemento cruciale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione dotata di credenziali entro il prossimo anno.
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