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TARI 2025, da adesso si potrà ottenere uno sconto del 60% se il servizio di raccolta non è efficiente: come richiederlo

La recente giurisprudenza ha fissato altre casistiche in cui è prevista la possibilità di ottenere scontistiche in caso di cattiva gestione del servizio

TARI 2025, da adesso si potrà ottenere uno sconto del 60% se il servizio di raccolta non è efficiente: come richiederlo
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Ecco quali sono i casi previsti dalla normativa vigente in cui è possibile richiedere uno sconto sulla tassa

Al fine di coprire integralmente i costi che i comuni sostengono per il servizio di gestione dei rifiuti viene applicata la Tari, un tributo locale destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La legge in vigore prevede, in alcuni casi, che possa essere richiesta la riduzione obbligatoria della Tari qualora fossero presenti dei disservizi nell’attività di raccolta. In questo articolo analizzeremo proprio quali sono questi casi.

Le riduzioni previste

La legge 147 del 2013 ha stabilito che quest’imposta è dovuta nella misura del 20%, se il servizio non viene svolto o se viene effettuato in grave violazione della disciplina di riferimento. Il comma 657 recita che la Tari debba essere pagata in misura non superiore al 40% nelle aree in cui la raccolta non viene effettuata. Queste disposizioni sono state reinterpretate da parte della giurisprudenza che ha fissato altre casistiche di sconti per via della cattiva gestione del servizio.

La sentenza della Cassazione

Una recente sentenza della corte di Cassazione, la numero 19767 del 2020, ha riconosciuto il diritto alla riduzione della Tari per un’impresa vittima di disservizi nella raccolta dei rifiuti. Seppure nella sentenza la Corte ha stabilito che la tassa è dovuta indipendentemente dal fatto che l’utente utilizzi il servizio, si è stabilito che questo non significa che per ogni esercizio di imposizione annuale la tassa debba essere pagata integralmente soprattutto se il singolo non ne usufruisce pienamente. In caso di disservizio documentato, anche in virtù di questa sentenza, la Cassazione ha stabilito che il contribuente possa ottenere la riduzione della Tari fornendo prove concrete come segnalazioni, fotografie o comunicazioni all’ente gestore del servizio.

Le altre possibilità a disposizione del contribuente

Al contribuente viene consentita anche la possibilità di diffidare il comune ad adempiere al proprio obbligo di erogare il servizio e di presentare un’apposita richiesta al comune di appartenenza. In alternativa è possibile anche coinvolgere la Procura della Repubblica presentando un esposto. Va chiarito però che la riduzione della Tari non opera automaticamente ma solo se il contribuente riesce a dimostrare l’esistenza dei presupposti previsti dalla legge per ottenere la riduzione.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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