Cambio orario in Italia: torna l’ora solare, ecco quando e come spostare le lancette
Come accade due volte l’anno, l’Italia cambia orario, stavolta tocca all’ora solare entrare in vigore sostituendo l’ora legale. E come di consueto l’Unione Europea torna a dibattere sull’opportunità di eliminare il cambiamento periodico delle lancette. Alle ore 3:00 di domenica 26 ottobre 2025, gli orologi dovranno essere regolati un’ora indietro. Ciò darà la possibilità alle persone di dormire un’ora in più e di riallinearci con gli orari di alba e tramonto. L’orario invernale, ovvero l’ora solare, è quello che meglio si adatta ai nostri ritmi circadiani, anche se il buio serale anticipato viene percepito da molti con una certa tristezza. E’ quanto riportato da Repubblica.it.
Il parere dei medici sul cambio orario
Il cambio orario che avviene l’ultimo weekend di marzo e l’ultimo fine settimana di ottobre, secondo i medici è dannoso per la salute, mentre il risparmio energetico estivo ottenuto attraverso l’ora legale risulta essere poco significativo. Questo ha spinto molti paesi nel mondo, con gli USA in prima linea, a richiedere da tempo l’eliminazione del cambio orario. Tuttavia, gli stati sono in disaccordo anche su questo aspetto: non esiste un consenso tra coloro che vogliono mantenere l’ora legale in modo permanente, come il presidente americano Donald Trump, e coloro che, come in Europa, preferirebbero adottare l’ora solare, più adatta ai nostri bioritmi perchè concentra la luce solare durante le ore del mattino, migliorando il sonno grazie a più ore di buio la sera.
Il referendum del 2018
Nel 2018 l’Unione Europea ha indetto un referendum tra i suoi cittadini. Alla votazione online, hanno partecipato 4,6 milioni dei 450 milioni di cittadini e l’84% si è dichiarato favorevole all’abolizione dell’ora legale estiva. In Italia e in numerose altre nazioni, il cambio delle lancette primaverile è stato introdotto nel 1916 per ridurre il consumo di elettricità durante la guerra. Molti stati lo hanno poi abolito, per reintrodurlo a causa della crisi petrolifera degli anni Settanta. Nel 1980 i paesi europei sono riusciti a coordinarsi almeno tra di loro. Nel marzo 2019, il Parlamento Europeo ha votato per eliminare il cambio di orario, ma la questione non ha registrato altri progressi. Da 6 anni Bruxelles si ripromette di affrontare il tema, che rimane in agenda ma trascurato. “Ieri abbiamo presentato il programma di lavoro della Commissione e la proposta del cambio dell’ora è ancora lì” ha confermato la portavoce Anna-Kaisa Itkonen. “Crediamo che ci sia ancora la possibilità di trovare una soluzione coordinata per questo problema. Abbiamo presentato la proposta nel 2018 a seguito di ripetute richieste da parte degli stati membri e del parlamento europeo. La proposta non è stata discussa in Consiglio dal 2019, ma siamo pronti a sostenere qualsiasi decisione in merito“. Questo autunno, la Spagna è intervenuta per affrontare la questione con un videomessaggio pubblicato martedì scorso sul social X dal primo ministro Pedro Sanchez: “Come sapete, questa settimana si cambierà l’ora e francamente non ci vedo più alcun senso” ha comunicato il leader del governo socialista, dichiarando che Madrid presenterà al prossimo Consiglio Europeo la proposta di eliminare l’ora legale. “In tutti i sondaggi in cui sono interpellati, gli spagnoli e gli europei in maniera maggioritaria sono contrari al cambio di orario. Per di più la scienza ci dice che comporta un minimo risparmio energetico e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita della gente, perché altera i ritmi biologici due volte l’anno”.
L’esito di uno studio di Stoccolma
Nel 2008, uno studio condotto dal Karolinska Institutet di Stoccolma ha evidenziato un incremento del 5% degli attacchi cardiaci nella settimana subito dopo l’introduzione dell’ora legale in primavera. L’aumento dei problemi di salute si riscontra, sebbene in misura più ridotta, anche durante il passaggio all’ora legale di ottobre. Il corpo avverte lo stress derivante dalla modifica dei ritmi circadiani, ma poi, adattandosi all’ora solare, recupera il suo equilibrio naturale, regolato dall’ipotalamo. Qui, in una parte molto antica del cervello, avviene la modulazione della produzione di ormoni come il cortisolo e la melatonina, i quali influenzano rispettivamente l’allerta e la sensazione di sonno in base all’intensità della luce presente intorno a noi.
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