
Potrebbe trattarsi di una malattia rara assimilabile al morbo della mucca pazza
Saranno le indagini autoptiche a chiarire la causa del decesso di Edoardo Righetto, l’uomo di 61 anni che viveva nel padovano e che è deceduto il 12 agosto all’ospedale di Rubano per cause ancora misteriose. L’uomo si era presentato in ospedale tre giorni prima del decesso accusando un forte dolore al piede resistente a tutti i trattamenti. La situazione è precipitata nelle ore successive quando poi è sopraggiunta la morte. Ora la comunità di Rubano attende gli esiti delle analisi sul liquido spinale che potrebbero spiegare le ragioni della morte prematura di Edoardo.
La terribile diagnosi
Righetto, secondo quanto emerso dalle indagini diagnostiche effettuate presso l’ospedale, era affetto da una forma di encefalopatia da prioni, proteine alterate presenti nel cervello che possono causare malattie degenerative. Si tratta di una malattia rara che colpisce uno o due casi per milione di persone ogni anno. Una patologia per certi versi assimilabile alla sindrome di Creutzfeldt-Jakob conosciuto anche come “morbo della mucca pazza”, che alcune decine di anni fa scatenò il panico collettivo.
Le possibili cause
Anche in questo caso potrebbe trattarsi di una patologia legata all’ingestione di carne contaminata, anche se si attendono gli esiti degli esami che verranno effettuati sul cadavere nelle prossime ore. L’autopsia verrà eseguita a Vicenza così come si procederà anche all’esame del tampone nasale e del liquor cerebrospinale. A guidare le procedure ci sarà il professor Gianluigi Zanusso del policlinico universitario Giambattista Rossi di Verona. Per conoscere l’esito occorrerà attendere ancora alcuni giorni poi le risultanze verranno, come da protocollo, inviate all’Istituto Superiore di Sanità per confermare la diagnosi.
L’odissea di Edoardo prima del decesso
I primi sintomi erano stati accusati da Edoardo Righetto circa un anno fa quando l’uomo aveva iniziato ad accusare dolori al piede. Le indagini diagnostiche non avevano rilevato problemi di alcun tipo, tuttavia, tra novembre e dicembre dello scorso anno, i sintomi sono peggiorati progressivamente. L’uomo ha anche accusato temporanee perdite di memoria e difficoltà a controllare il lato destro del corpo. Le indagini diagnostiche svolte lo scorso 14 luglio erano state impietose: encefalopatia da prioni e aspettativa di vita di massimo due mesi. Il 9 agosto l’uomo ha subito una grave crisi respiratoria e per questa ragione è stato trasportato d’urgenza in ospedale dove poi è morto tre giorni dopo.
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