
Analizziamo come si formano e cosa sono gli arcobaleni, con anche qualche curiosità che forse non tutti sanno su questi fenomeni spettacolari.

Gli arcobaleni, fenomeni magnifici di cui però forse non si conoscono tutti i particolari. Fonte: focusjunior.it
Arcobaleni: cose che forse non tutti sanno su questi magnifici fenomeni – 25 agosto 2017 – Di arcobaleni ne esistono vari tipi, che vanno da quelli semplici, i più comuni, a quelli quadrupli praticamente impossibili da contemplare oppure a quelli circolari, visibili solamente in determinate condizioni. Un arcobaleno è un fenomeno generato dalla rifrazione della luce all’interno delle gocce d’acqua rimaste in sospensione nell’atmosfera dopo un acquazzone: quello più semplice è composto da un solo arco, con l’anello più interno di colore violetto fino a quello più esterno di colore rosso, passando in sequenza per l’indaco, il blu, il verde, il giallo e l’arancione. Eventi meno comuni ma non di certo rari, anche gli arcobaleni doppi con la comparsa di un secondo arco, speculare al primo, meno luminoso e con i colori invertiti, generato da una doppia riflessione all’interno delle gocce d’acqua. Esistono però arcobaleni ancora più rari e praticamente impossibili da fotografare, come quelli tripli o quadrupli: questi fenomeni possono verificarsi solamente quando la luce, oltre che sulle gocce, si posa anche su una superficie acquea nei dintorni, creando archi secondari con angoli diversi dai primi due, fatto che rende estremamente complicato anche fotografarli. Non solo, perché l’arcobaleno può assumere anche la forma circolare: questo tipo di arco, che non ha un inizio e neppure una fine, è estremamente raro ed è visibile per lo più in volo. […]
Non è però sempre vero che perché ci sia un arcobaleno ci siano anche tutti i colori. Un valido esempio è l’arcobaleno bianco, chiamato in inglese “fogbow“. Questo è analogo ad un normale arcobaleno ma la sua particolarità è quella di essere acromatico, ovvero completamente bianco: questo accade perché l’arcobaleno bianco viene formato dalla rifrazione della luce all’interno delle goccioline d’acqua che compongono la nebbia, le quali hanno dimensioni minori di 0,05 mm, fatto che non permette la diffusione della luce. Questo è il principale motivo perché l’arcobaleno appare bianco ad un osservatore: le gocce d’acqua, a differenza dell’arcobaleno normale, non agiscono come dei prismi che separano le varie lunghezze d’onda, impedendo quindi la sua separazione nei colori che compongono lo spettro visibile, lasciandolo bianco. […]
a cura di Martina Rampoldi