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CICLONE VERONICA: venti oltre 230 km/h minacciano l’Australia nord occidentale

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Australia nella morsa di due cicloni tropicali, con in particolare Veronica, tempesta di categoria 4, che minaccia le zone nord occidentali del paese.

CICLONE VERONICA: venti oltre 230 km/h minacciano l’Australia nord occidentale
Il ciclone Veronica è classificato come tempesta di categoria 4, con venti oltre i 230 km/h, e nei prossimi giorni raggiungerà le coste nord occidentali dell'Australia. Fonte: Himawari-8

Allerta in Australia per il ciclone Veronica, classificato già come categoria 4

Occhi puntati sull’Australia nord occidentale in questi giorni, con un intenso ciclone, rinominato Veronica, che si è appena formato nelle acque calde dell’Oceano Indiano ma ha già raggiunto la categoria 4 sulla scala Saffir Simpson. In particolare i venti medi di questo ciclone spirano ad oltre 230 km/h con raffiche però anche maggiori e secondo le ultime uscite dei modelli si sta continuando a rafforzare. Nella sua marcia verso le coste dell’Australia infatti, non si esclude che Veronica possa raggiungere anche la categoria 5, il massimo, con venti medi superiori ai 251 km/h. Il landfall di questo potente ciclone è atteso nelle prime ore di domenica 24 marzo, con venti distruttivi e precipitazioni torrenziali, le quale dovrebbero interessare in particolare la coste di Pilabara. Attenzione però che l’allerta è massima anche su un’altra zona dell’Australia, con un secondo ciclone, oltre a Veronica, che minaccia le coste settentrionali del paese.

Il ciclone Trevor si sta rafforzando, atteso il secondo landfall nel weekend

Come detto, oltre a Veronica che minaccia la parte nord occidentale dell’Australia, un secondo ciclone, Trevor, ha messo nel mirino il paese. Non si tratta della prima volta però, perché questa tempesta ha compiuto nei giorni scorsi il suo primo landfall sull’Australia nord occidentale, attraversando successivamente da parte a parte la Penisola di Capo York. Ora il ciclone è stato declassato a tempesta tropicale dopo il suo passaggio sulla terraferma ma nelle prossime ore è previsto che Trevor acquisti sempre più potenza. Infatti ha raggiunto le calde acque del Golfo di Carpentaria, dove sarà libero di acquistare sempre più energia per tornare ad essere classificato come ciclone: non solo, perché secondo le ultime uscite dei modelli Trevor potrebbe raggiungere addirittura la categoria 3 prima del suo secondo landfall sulle coste del Territorio del Nord già sabato 23 marzo.

Come si classifica un ciclone: la scala Saffir Simpson

Parliamo spesso di tifoni, uragani e cicloni, unica espressione di uno stesso fenomeno che assume nomenclature diverse a seconda del luogo del mondo dove accade: per identificare la loro intensità, ci affidiamo alla scala più famosa e più usata per questo genere di classificazioni, ovvero quella di Saffir Simpson, messa a punto nel 1969 da Herbert Saffir e Robert Simpson. Questa classificazione prevede 5 categorie, dalla 1, meno intensa, alla 5, la più distruttiva, più due livelli minori, quelli di depressione tropicale, il primo passo perché un sistema possa diventare un uragano, e quello di tempesta tropicale, dove viene assegnato al sistema il nome che poi lo contraddistinguerà nella sua genesi.

Depressione tropicale: è il primo step perché un sistema diventi un uragano. I venti sono minori di 63 km/h.

Tempesta tropicale: una volta che i venti del sistema superano i 64 km/h, ma sono minori di 118 km/h, la depressione diventa tempesta tropicale, e viene nominata per la prima volta.

Uragano di Categoria 1: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 119 km/h e 153 km/h.

Uragano di Categoria 2: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 154 km/h e 177 km/h.

Uragano di Categoria 3: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 178 km/h e 210 km/h.

Uragano di Categoria 4: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 211 km/h e 249 km/h.

Uragano di Categoria 5: le velocità dei suoi venti sono maggiori di 250 km/h. Quando un sistema raggiunge la massima categoria si rivela essere estremamente distruttivo, con danni gravissimi agli edifici, che possono anche essere abbattuti; completa distruzione di tutte le strutture mobili e completo abbattimento di alberi, insegne, cartelli stradali. Estese inondazioni nelle zone costiere, che possono superare l’altezza di 6 metri oltre il livello normale.

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