Un Dust Devil è stato ripreso in Norvegia, esattamente a Lillehammer, con diavoletto di sabbia che si è formato in un parcheggio.
Un Dust Devil è stato ripreso in Norvegia, esattamente a Lillehammer, con diavoletto di sabbia che si è formato in un parcheggio. Fonte: Acid-yo via youtube.com
Dust Devil in Norvegia: incredibile diavoletto di sabbia ripreso a Lillehammer – 03 maggio 2017 – Immagini spettacolari giungono dalla Norvegia, dove a fine aprile è stato ripreso un dust devil, in italiano diavoletto di sabbia, ovvero un vortice di polvere che si forma senza nuvole. Guardate il video di seguito, caricato su youtube.com da Acid-yo, con questo piccolo ma incredibile dust devil che si è formato in un parcheggio di Lillehammer. Ma esattamente cos’è un dust devil? Un dust devil è un tornado o tromba d’aria in miniatura che si sviluppa però senza la presenza di una perturbazione o di una cella temporalesca, come invece avviene per i tornado: questo particolare fenomeno è tipico delle aree desertiche come ad esempio il Sahara, oppure il Gobi, Iran e Tibet in presenza delle zone più secche ma possono anche formarsi in altre zone del mondo come negli Stati Uniti. Non è escluso però che questi dust devil possano colpire anche l’Italia o la Norvegia, come potete vedere dal video di seguito. I dust devil, la cui formazione è dovuta ad un eccessivo surriscaldamento del suolo secco e caldo, il quale, in presenza di una leggera depressione negli strati superiori, genera un mulinello d’aria, hanno una dimensione molto ridotta rispetto alle trombe d’aria, con il vortice che normalmente ha un’altezza inferiore ai 500 metri. […]
Proprio per la loro piccola dimensione, i danni che possono causare sono molto ridotti, anche se in alcuni casi, i venti generati da questi dust devil possono raggiungere anche di 120 km/h pari a quelli di un tornado EF0. I dust devil hanno una durata limitata nel tempo, con i fenomeni più lunghi che possono durare circa mezz’ora, e la loro energia è limitata per via delle dimensioni, rendendoli spettacolari ma, come detto, pressoché innocui. […]
a cura di Martina Rampoldi
