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Inverno sull’Italia: cosa dobbiamo aspettarci per la prossima stagione invernale?

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centro meteo italiano

Cerchiamo di capire le ultime tendenze meteo per l’inverno sull’Italia, analizzando i principali indici climatici.

Inverno sull'Italia cosa dobbiamo aspettarci per la prossima stagione invernale

Cerchiamo di capire le ultime tendenze meteo per l’inverno sull’Italia, analizzando i principali indici climatici. Fonte: annuario.isprambiente.it

Inverno sull’Italia: cosa dobbiamo aspettarci per la prossima stagione invernale? – 04 novembre 2015 – L’autunno è ormai in pieno svolgimento sull’Italia, ma nonostante un mese di ottobre che ha mostrato il suo lato più fresco e instabile, novembre è iniziato sotto il segno dell’anticiclone che non solo sta mantenendo il tempo stabile sull’Italia, ma sta portando anche un clima mite, con le temperature che si sono assestate oltre le medie del periodo –>leggi qui. Quando tornerà dunque il freddo? Possiamo aspettarci per i prossimi mesi un deciso cambio di rotta con l’inverno che arriverà a portare sull’Italia non solo un clima fresco ma anche tanta neve? Per cercare di capire come sarà il prossimo inverno sull’Italia andiamo ad analizzare alcuni dei principali indici climatici, che ci permetteranno di disegnare una tendenza, che comunque dovrà essere confermata, per i prossimi mesi: verranno presi in esame in particolare l’attività solare, l’ENSO, la MJO, il monsone Indiano, l’ITCZ, la SST e l’AMO. […]

Attività Solare: per i prossimi mesi, stando alle ultime proiezioni, è prevista una produzione che si attesterà circa sulle 70 macchie al giorno, mentre l’attività magnetica media dovrebbe aumentare, attesatndosi (indice AP) tra 16 e 18. Una maggiore o minore attività solare influenza soprattutto la temperatura superficiale del mare ma anche la distribuzione nuvolosa sul nostro Pianeta.

ENSO: El Niño Southern Oscillation,meglio conosciuto come El Niño, è una teleconnessione atmosferica che accoppia una componente atmosferica, cioè l’oscillazione meridionale (Southern Oscillation) e una componente oceanica, ovvero El Niño. I principali paramenti indicatori del fenomeno, di cui il più facilmente osservabile è la temperatura superficiale del mare, permangono oltre la soglia critica raggiungendo valori prossimi al record 1997-1998, con anomalie fino a +4°C proprio nella temperatura superficiale del mare. E’ prvisto entro la fine del 2015 il suo picco, influenzando quindi il clima a livello globale durante il prossimo inverno.

MJO: la Madden-Julian Oscillation consiste nel moto lungo la fascia equatoriale di un nucleo di precipitazioni anomale. L’attività convettiva nei mesi scorsi però è stata fortemente inibita dalla presenza di un El Niño molto forte nel Pacifico equatoriale e così sarà anche nei prossimi mesi per via di una ulteriore intensificazione dell’ENSO.

Monsone Indiano: i monsoni sono venti ciclici stagionali che spirano prevalentemente durante l’estate sulla penisola indiana e sulle zone circostanti. Questa stagione è risultata leggermente sotto media, con una mancanza di circa il 14% nella quantità di pioggia tra il primo di giugno e fine settembre soprattutto nella parte occidentale. L’inizio di ottobre ha fatto segnare un deficit ancorapiù alto, arrivando fino a -51%.

ITCZ: la zona di convergenza intertropicale, area situata mediamente in prossimità dell’Equatore, è una zona in cui si ha la convergenza dei venti alisei che spirano nell’emisfero boreale e in quello australe. In questi mesi la latitudine media della ITCZ è risultata nella norma.

SST: la temperatura superficiale del mare, dopo un’estate caldissima, ha fatto segnare valori ancora valori marcatamente positivi soprattutto sul Meditteraneo orientale, mentre per quanto riguarda la zona nord occidentale le temperature sono crollate sotto la media.

AMO: l’Atlantic Multidecadal Oscillation è uno schema climatico dell’Atlantico settentrionale indicatore della temperatura superficiale del mare tra l’Equatore e la Groenlandia. Negli ultimi mesi è stato registrato un sensibile aumento di circa +0.319°C anche se sull’Oceano settentrionale è presente un’area caratterizzata da valori fortemente sotto media.

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Che inverno sarà sull'Italia, freddo e nevoso oppure mite e secco

Che inverno sarà sull’Italia, freddo e nevoso oppure mite e secco?

Facendo riferimento alla climatologia tra il 1981 e il 2010, i prossimi mesi dovrebbero risultare generalmente più caldi della media ma con precipitazioni normali. Il mese di novembre, come anche dicembre, dovrebbe risultare leggermente più caldo ma con precipitazioni in media, mentre per gennaio non sono previste anomalie positive per quanto riguarda le temperature e le precipitazioni. L’inizio dell’inverno perl’Italia dunque sarà più mite del previsto, ma con precipitazioni in media, con anche le temperature che torneranno ad essere in media a partire da gennaio. Vi invitiamo comunque a seguire i prossimi aggiornamenti per conoscere ulteriori dettagli su queste tendenze mensili che già ci proiettano in inverno.

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