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AMARCORD: 11 settembre 1970, un TORNADO colpisce il Veneto con venti oltre 300 km/h

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Ricorre oggi l'anniversario di un violento tornado F4 che si abbattè sul Veneto, seminando morte e distruzione specie a Venezia.

AMARCORD: 11 settembre 1970, un TORNADO colpisce il Veneto con venti oltre 300 km/h
L'11 settembre 1970 un violento tornado si abbattè sul Veneto, devastando le province di Padova e Venezia.

Italia paese di tornado, alcuni dei quali estremamente distruttivi

Se si deve pensare ai tornado, nell’immaginario comune questi violenti fenomeni sono tipici degli Stati Uniti, dove ogni anno toccano terra numerossimi vortici, molti dei quali assolutamente distruttivi. Questo è sicuramente vero, con il periodo tra aprile e giugno che è quello più propizio per la formazione di questi vortici, ma forse non tutti sanno che anche in Italia è possibile, anche se molto raro, che si formino tornado estremamente distruttivi al pari di quelli che colpiscono le sterminate pianure americane. La nostra Penisola è uno dei paesi europei con la maggior incidenza di tornado: molto spesso si tratta di vortici classificabili come EF0 o EF1 ma non sono mancati nella nostra storia anche tornado F4 o F5.

Tornado dei Colli Euganei: era l’11 settembre 1970

Proprio oggi ricorre l’anniversario di uno dei più devastanti tornando che abbiano mai colpito l’Italia, con un vortice, classificato come F4 sulla scala Fujita, che devastò la provincia di Padova e seminò morte e distruzione a Venezia. I venti di questo tornado spirarono a più di 33o km/h, quando l’11 settembre di 49 anni fa il vortice arrivò proprio sulla laguna veneta, ribaltando un vaporetto alla fermata del quartiere Sant’Elena: solo qui morirono 21 persone, quasi tutte annegate. Altre 13 vittime fuorono invece registrate in due vicini camping raggiunti dal tornado ancora alla sua massima potenza. In totale i morti dovuti a questo tornado furono 36, mentre i feriti circa 500: non solo, perché ingenti furono i danni, sia alle case, alcune completamente distrutte, sia alle infrastrutture.

Venezia fu flagellata duramente dal tornado, come potete vedere dalle pagine di giornale dell’epoca.

Veneto terra di tornado, qui i più devastanti d’Italia

Come detto, questo violento tornado, ribattezzato dei Colli Euganei a causa del suo punto di innesco, vicino a Teolo (PD), devastò le province di Padova e Venezia la sera dell’11 settembre 1970, con venti ad oltre 330 km/h. In particolare, il vortice toccò terra poco prima delle 21, raggiungendo, in meno di mezz’ora la laguna di Venezia. Questo però non è stato il solo tornado devastante a colpire il Veneto: infatti la regione nord orientale ha visto diversi vortici abbattersi sulle sue terre, con gli eventi più intensi mai registrati in Italia che hanno avuto luogo proprio qui.

Tromba del Montello: il più violento tornado in Italia

Era il 24 luglio 1930 quando l’Italia dovette fare i conti con il più devastante tornado che abbia mai toccato terra sulla nostra Penisola. La “Tromba del Montello”, come è stata chiamata, si sviluppò a Volpago del Montello e percorse in poco meno di un’ora e mezza ben 80 km, uccidendo 23 persone e radendo al suolo ogni cosa trovasse sul suo cammino. Rispetto ai danni provocati, si stima che i venti del tornado raggiunsero i 500 km/h, quindi un potentissimo F5, che lo rendono il tornado più intenso mai verificatosi in Italia.

8 luglio 2015: un tornado EF4 si abbatte su Mira e Dolo

Anche in tempi più recenti l’Italia e in particolare il Veneto, ha fatto i conti con dei violenti tornado: era l’8 luglio 2015, quando un vortice devastò la Riviera del Brenta specie tra Mira e Dolo, a due passi da Venezia, seminando morte e distruzione. Venne classificato come EF4 sulla scala Enhanced Fujita, con venti che possono andare dai 270 km/h fino anche ai 320 km/h: il bilancio complessivo del passaggio di questo devastante tornado parla di oltre 400 fabbricati inagibili, così come 200 sfollati, un morto e almeno 90 feriti, alcuni anche gravi. La stima totale dei danni provocati dal tornado, per i due comuni più colpiti, ovvero Mira e Dolo, ha superato i cento milioni di euro, con numerosi edifici che sono stati rasi al suolo oppure pesantemente danneggiati, le macchine schiacciate dagli alberi o sollevate e gettate lontano dalla potenza dei venti, i pali dell’alta tensione sono stati piegati come se fossero di plastica.

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