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METEO – Cosa sono i TEMPORALI TERMOCONVETTIVI e perché si generano in tarda PRIMAVERA e ESTATE

METEO - Cosa sono i TEMPORALI TERMOCONVETTIVI e perché si manifestano solo in tarda PRIMAVERA e durante la stagione ESTIVA? I dettagli

METEO – Cosa sono i TEMPORALI TERMOCONVETTIVI e perché si generano in tarda PRIMAVERA e ESTATE
Temporale, immagine di repertorio fonte Pixabay.

Condizioni meteo di generale stabilità sulla nostra Penisola

La nostra Penisola è avvolta come già da qualche giorno a questa parte da una coltre anticiclonica che sovrasta non solo l’Italia, ma anche buona parte del continente europeo. Resiste però una circolazione secondaria da est a causa di una perturbazione che sta colpendo ancora il Mediterraneo orientale da diversi giorni. Questo quadro sinottico regala allo stivale condizioni meteo di prevalente stabilità, a parte qualche annuvolamento e qualche pioggia al sud Italia, in particolare sulla Sicilia.

Addentriamoci nella meteo didattica

Approfittiamo di una fase più statica sull’Italia data dalla rimonta dell’Anticiclone per fare un po’ di didattica, per entrare quindi nello specifico delle leggi o dei fenomeni che regolano la natura e la stessa meteorologia. Abbiamo sconfessato ad esempio nei passati giorni la diceria alquanto famosa del “fa troppo freddo per nevicare“, oltre ad aver spiegato cosa sia in particolare il più volte menzionato in questa sede fenomeno dello stau. Oggi spiegheremo cosa sono e perché si formano solo in tarda primavera e in estate (e anche agli inizi dell’autunno) i temporali termoconvettivi.

Cosa sono i temporali termoconvettivi e qual’è l’elemento necessario (ma non sufficiente)?

I temporali termoconvettivi si manifestano spesso nel periodo tardo primaverile, in estate o agli inizi della stagione autunnale e lo fanno senza la formazione di un minimo depressionario: essi anzi si generano spesso in regime anticiclonico disturbato magari da un flusso di correnti instabili provenienti il più delle volte dalla penisola balcanica. L’elemento necessario ma non sufficiente è l’elevato gradiente termico, ovvero un’accentuata differenza di temperatura tra il suolo e le quote più elevate.

Elevato gradiente termico deve essere compatibile con gli indici temporaleschi

Quanto detto in precedenza spiega anche perché in genere tali temporali si formano nel semestre più caldo dell’anno, d’altronde non è neanche un caso che questi temporali vengano denominati anche “di calore”. Senza una buona dose di calore apportata dall’irraggiamento solare le temperature al suolo si presenterebbero più basse e il gradiente termico sarebbe minimo, non sufficiente a creare le condizioni adatte ai temporali termoconvettivi. Ovviamente, l’elevato gradiente termico non basta alla formazione di questi temporali, ma deve trovare contemporaneamente la giusta instabilità atmosferica, valutata grazie agli indici temporaleschi.

Quali sono le zone più esposte a tale fenomenologia?

A questo punto qualcuno potrebbe chiedere quali siano le zone più esposte a tale fenomenologia, se quelle marittime o quelle di montagna. Ebbene, le zone maggiormente favorite da tale fenomenologia sono quelle generalmente più lontane da influenza marittima: i venti di brezza marina infatti, tendono ad abbassare le temperature e di conseguenza ad annullare l’elemento necessario. Capita però, seppur raramente, che i suddetti temporali si formino nelle zone più interne ed arrivino ad interessare le coste.

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Salvatore Russo

Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, diplomato al Liceo Scientifico nel 2017 ora studente universitario. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook riguardanti la meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale meteo.

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