Quanto sono affidabili le previsioni a lungo termine? Con gli studi di questi anni stanno diventando sempre più precise.

Quanto sono affidabili le previsioni a lungo termine? Con gli studi di questi anni stanno diventando sempre più precise. Fonte: mestreacasa.gva.es
Previsioni a lungo termine: sempre più affidabili le tendenze stagionali – 19 ottobre 2015 – Spesso si sente parlare di tendenze stagioni, previsioni a lungo termine e termini simili, tutti quanti indicanti delle proiezioni su come potrà essere la situazione meteo in un periodo superiore ai 10 giorni, fino anche a sapere con un mese di anticipo quale sarà il tempo per il prossimo inverno per esempio. Ma quanto potranno essere accurate queste proiezioni se molto spesso anche a breve termine regna molta incertezza? L’affidabilità di queste previsioni sta diventando sempre maggiore grazie ai continui studi sull’argomento, volti proprio alla compresione di determinati fenomeni che renderanno possibile le previsioni con largo anticipo: questo potrebbe avere ripercussioni enormi sulla vita di tutti i giorni, con tutta la popolazione che potrà organizzarsi per tempo davanti all’arrivo di fenomeni estremi, come alluvioni o tempeste di neve. […]
I meteorologi dell’ECMWF dell’Università di Reading e dell’Environment Canada hanno scoperto, in uno studio appena pubblicato nel giornale Environmental Research Letters, che tenendo in conto le variazioni del vento in stratosfera le previsioni a lungo termine, tra 15 giorni e un mese prima, possono essere due volte più affidabili nella predizione del tempo invernale. Poter prevedere con solo un piccolo margine d’errore il tempo fino ad un mese in anticipo è proprio ciò che sarebbe necessario perchè i servizi di emergenza si possano preparare a dovere per affrontare condizioni estreme durante l’inverno: si potrebbero limitare le vittime del maltempo, fare in modo che la corrente non salti e anche che i trasporti pubblici e le auto possano continuare a circolare, limitando al minimo i disagi per la popolazione. […]
Nella stratosfera si trova una particolare corrente a getto chiamata polar night jet stream, che spira attorno a 40 km sopra la superficie terrestre: qui i venti sono generalmente zonali e mantengono una velocità di circa 113 km/h. Il team di esperti capitanato dal Dr Om Tripathi ha scoperto che quando i venti del polar night jet stream superano i 145 km/h la stratosfera si rafredda, esattamente il contrario di quello che accade quando si affievoliscono i venti, con la stratosfera che si scalda. Questa condizione si ripete circa 3/4 volte ogni inverno: l’intensità di questa corrente a getto influenza la posizione del jet stream in troposfera, rendendo possibile che l’aria artica possa spingersi verso latitudini sempre più basse rispetto al normale. Per questa ricerca sono stati analizzati 30 anni di dati per vedere come la stratosfera potesse influenzare l’affidabilità delle previsioni. Non siamo che all’inizio, con ulteriori studi in corso per rendere sempre più realistiche le previsioni anche a lungo termine, spostando l’asticella fino ad avere un mese di preavviso.