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La scala Saffir Simpson: come vengono classificati gli uragani?

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centro meteo italiano

Come vengono classificati gli uragani? La scala più famosa e universalmente adoperata è quella di Saffir Simpson: scopriamola in dettaglio.

La scala Saffir Simpson come vengono classificati gli uragani

Come vengono classificati gli uragani? La scala più famosa e universalmente adoperata è quella di Saffir Simpson. Fonte: blog.rtve.es

La scala Saffir Simpson: come vengono classificati gli uragani? – 26 agosto 2015 – Parliamo spesso di tifoni, uragani e cicloni, unica espressione di uno stesso fenomeno che assume nomenclature diverse a seconda del luogo del mondo dove accade: per identificare la loro intensità, ci affidiamo alla scala più famosa e più usata per questo genere di classificazioni, ovvero quella di Saffir Simpson, messa a punto nel 1969 da Herbert Saffir e Robert Simpson. Questa classificazione prevede 5 categorie, dalla 1, meno intensa, alla 5, la più distruttiva, più due livelli minori, quelli di depressione tropicale, il primo passo perché un sistema possa diventare un uragano, e quello di tempesta tropicale, dove viene assegnato al sistema il nome che poi lo contraddistinguerà nella sua genesi. Scopriamo in dettaglio le caratteristiche di questa scala Saffir Simpson per le classificazione degli uragani. […]

Affinché un sistema possa diventare un uragano è necessario che passi attraverso due “sottogruppi”:

Depressione tropicale: è il primo step perché un sistema diventi un uragano. I venti sono minori di 63 km/h.

Tempesta tropicale: una volta che i venti del sistema superano i 64 km/h, ma sono minori di 118 km/h, la depressione diventa tempesta tropicale, e viene nominata per la prima volta: a seconda della zona infatti ci sono liste ufficiali di nomi da assegnare ai sistemi che vengono ripetute ogni 6 anni. Nel caso di un uragano, tifone, ciclone estremamente potente o distruttivo, il nome viene ritirato dalla lista e rimpiazzato con un altro.

Quando il sistema raggiunge il rango di tempesta tropicale, ci sono due possibilità: può lentamente perdere forza ed esaurirsi, oppure può diventare un uragano vero e proprio. […]

Uragano di Categoria 1: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 119 km/h e 153 km/h e generalmente non provoca significativi danni strutturali agli edifici ben costruiti e alle strutture permanenti. I problemi sono limitati a barche alberi strutture mobili, insegne, tetti. Sono possibili anche locali inondazioni specialmente nelle zone costiere.

Uragano di Categoria 2: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 154 km/h e 177 km/h. I danni iniziano ad essere di una certa rilevanza, in particolare alle strutture mobili, così come a finestre, tetti e antenne: le barche rompono gli ormeggi e nelle zone costiere sono possibili locali inondazioni con onde anche di oltre 2.5 metri oltre il livello medio.

Uragano di Categoria 3: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 178 km/h e 210 km/h. La potenza dei suoi venti arriva ad abbattere grandi alberi, a distruggere le strutture mobili e ad apportare danni di una certa rilevanza alle case. Le zone costiere vengono interessate, anche 3/5 ore prima dell’approssimarsi del centro del ciclone, da inondazioni con acqua fino a 4 metri oltre il normale livello. E’ necessario che i residenti nelle zone più prossime al mare vengano evacuati.

Uragano di Categoria 4: le velocità dei suoi venti sono comprese tra 211 km/h e 249 km/h. Un uragano di questa categoria crea gravi danni agli edifici così come vengono abbattuti alberi, cespugli, insegne e cartelli stradali. Le inondazioni delle aree costiere possono presentarsi anche 5 ore prima del landfall del sistema, raggiungendo altezze prossime a 6 metri oltre il livello medio. Vengono evacuati i residenti delle zone costiere fino a una decina di chilometri nell’entroterra.

Uragano di Categoria 5: le velocità dei suoi venti sono maggiori di 250 km/h. Quando un sistema raggiunge la massima categoria si rivela essere estremamente distruttivo, con danni gravissimi agli edifici, che possono anche essere abbattuti; completa distruzione di tutte le strutture mobili e completo abbattimento di alberi, insegne, cartelli stradali. Estese inondazioni nelle zone costiere, che possono superare l’altezza di 6 metri oltre il livello normale. E’ necessaria, nel caso dell’avvicinamento di un tifone di categoria 5, l’evacuazione massiva di tutti i residenti delle zone costiere pianeggianti, fino a 16 km nell’entroterra.

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