
L’alluce valgo è una deformità del piede che provoca dolore, infiammazione e disagio quotidiano
L’alluce valgo è una condizione piuttosto diffusa che colpisce in modo particolare le donne dopo i 45 anni, ma non risparmia uomini e adolescenti. Si tratta di una deviazione laterale del primo dito del piede, l’alluce, che tende a spostarsi verso le altre dita, causando uno squilibrio nell’appoggio e dolore anche intenso. A essere coinvolto è l’osso metatarsale, che devia verso l’interno, generando così un angolo patologico tra le ossa del piede. Oltre al fastidio fisico, questa “deformità” può avere un impatto negativo anche a livello estetico, specie nei casi avanzati. Il Dottor Alberto Patelli, ortopedico dell’Istituto Clinico Città di Brescia, ha spiegato a GruppoSanDonato.it come individuare il problema e come affrontarlo correttamente.
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Sintomi e diagnosi dell’alluce valgo
Secondo il Dottor Patelli uno dei primi segnali che dovrebbero far sospettare la presenza dell’alluce valgo è la tipica prominenza ossea all’altezza dell’articolazione del dito, comunemente chiamata “cipolla”. Questa sporgenza si accompagna spesso ad arrossamento, gonfiore e dolore, in particolare quando si indossano scarpe strette. Visivamente l’alluce appare inclinato verso le altre dita e, nei casi più gravi, può persino sovrapporsi ad esse. La diagnosi non si basa solo sull’osservazione clinica: è infatti necessaria una radiografia in carico, cioè con il paziente in piedi, per valutare la reale entità dell’angolo di deviazione e programmare il trattamento più adatto.
Come si interviene per correggerlo
Il trattamento dell’alluce valgo varia a seconda della gravità della deformità e della presenza di eventuali patologie associate come dita a martello, neuroma di Morton o rigidità articolare. Nei casi lievi si può intervenire con soluzioni conservative, come plantari personalizzati, distanziatori, tutori, calze correttive o calzature larghe che aiutano a ridurre la pressione sull’articolazione e rallentano l’evoluzione del problema. Quando il dolore diventa persistente però, e la “deformità” importante, si valuta il ricorso alla chirurgia. L’intervento, solitamente in anestesia spinale e con una degenza breve, permette la correzione dell’asse osseo ma richiede attenzione nel post-operatorio, con riposo, uso di stampelle, scarpe ortopediche e, successivamente, fisioterapia per prevenire rigidità e recidive.
Le principali cause dell’alluce valgo
L’origine dell’alluce valgo può dipendere da molteplici fattori. Uno dei più comuni è l’uso prolungato di scarpe strette, a punta o con tacchi alti, che costringono l’alluce in una posizione innaturale. Tuttavia non si tratta solo di una questione di calzature: entrano in gioco anche componenti anatomiche e genetiche. Ad esempio chi ha un primo metatarso morfologicamente varo, cioè già inclinato verso l’interno, è più predisposto a sviluppare questa patologia. Anche i piedi che tendono a pronare, cioè a cadere verso l’interno durante la camminata, possono favorire l’insorgenza dell’alluce valgo. Infine, la familiarità ha un ruolo importante: se in famiglia ci sono casi simili il rischio di svilupparlo aumenta sensibilmente.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.