Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Mercoledì 28 Maggio
Scarica la nostra app
Segnala

Alzheimer, il professor Massimo Filippi spiega quali sono i primi sintomi da non sottovalutare

Il professor Massimo Filippi ha fatto una panoramica sulla malattia di Alzheimer, spiegando anche quali sono i primi sintomi.

Alzheimer, il professor Massimo Filippi spiega quali sono i primi sintomi da non sottovalutare
Alzheimer, immagine di repertorio. Fonte foto: pxhere.com

Cos’è l’Alzheimer

La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza, un termine che viene utilizzato per descrivere un declino delle capacità mentali grave a sufficienza da interferire con la quotidianità. Il professor Massimo Filippi, Direttore dell’Unità di Neurologia e del Centro per la Malattia di Alzheimer di IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – su “GruppoSanDonato.it” – ha fatto una panoramica sulla malattia, soffermandosi anche sui sintomi.

Le cause dell’Alzheimer

La malattia di Alzheimer è caratterizzata dall’accumulo di strutture proteiche anomali nel cervello che vengono chiamate placche di beta-amiloide e grovigli di tau. Il professor Massimo Filippi – come si legge su “GruppoSanDonato.it” – spiega che queste strutture vanno ad interferire con la comunicazione tra cellule nervose o neuroni, portando alla loro disfunzione e, alla fine, alla loro morte. Man mano che la malattia progredisce, il tessuto cerebrale finisce per atrofizzarsi, provocando deficit di natura cognitiva, perdita di autonomia e difficoltà nel camminare e nel deglutire. La malattia di Alzheimer è provocata da una complessa interazione di fattori genetici, ambientali e collegati allo stile di vita. Anche se la sua causa esatta non è stata ancora compresa appieno, i ricercatori hanno individuato numerosi fattori che vanno ad aumentare il rischio di svilupparla: in tal senso il più importante è certamente rappresentato dall’età. Le probabilità di sviluppare questa malattia, infatti, crescono man mano che le persone avanzano con l’età.

Altri fattori di rischio dell’Alzheimer

Esistono poi altri fattori di rischio rappresentati dalla genetica, dalla storia familiare e da alcune condizioni mediche quali ad esempio l’ipertensione, il colesterolo alto e il diabete. Inoltre, diversi geni sono stati collegati ad un rischio più alto di sviluppare l’Alzheimer e tra questi il più conosciuto è il gene APOE. La mutazione di tre geni (presenilina 1, presenilina 2 e APP), invece, viene associata alla certezza di sviluppare la malattia, ma si riscontra in rare forme familiari. Esistono poi altri fattori di rischio che includono un stile di vita sedentario, una dieta che risulta povera, il fumo, l’isolamento sociale, l’inquinamento e dei traumi cranici importanti. Nel complesso – il Professor Massimo Filippi – come si legge su “GruppoSanDonato.it” – spiega che mentre la genetica gioca un ruolo nella sviluppo della malattia, la stragrande maggioranza dei casi non viene provocata in modo diretto soltanto da fattori genetici, ma la malattia può essere causata da una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali, uniti allo stile di vita.

NELLA PAGINA SUCCESSIVA I PRIMI SINTOMI DI ALZHEIMER 

Alzheimer, quali sono i primi sintomi?

Il professor Massimo Filippi – come si legge su “GruppoSanDonato.it” – spiega che i sintomi della malattia di Alzheimer possono essere diversi da persona e persona e possono svilupparsi in maniera graduale nel corso del tempo. I primi sintomi possono essere così lievi da essere trascurati, ma man mano che la malattia progredisce i sintomi diventano più gravi e tendono ad interferire con la quotidianità. Tra i sintomi comuni e i segnali premonitori vi sono la perdita della memoria, la maggior difficoltà nel trovare le parole all’interno di un discorso o nella pianificazione dei compiti quotidiani (ad esempio guidare verso un luogo che risulta familiare oppure utilizzare degli elettrodomestici). Altri sintomi sono rappresentati dalla confusione sul tempo e sul luogo, da cambiamenti di umore e anche di carattere. Se questi sintomi dovessero comparire – avverte il Professor Massimo Filippi  è fondamentale effettuare una visita neurologica in un centro specializzato.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto