Cos’è un aneurisma cerebrale
L’aneurisma cerebrale rappresenta un’espansione anomala di un’arteria nel cervello, la quale può esplodere provocando un’emorragia subaracnoidea, ovvero un sanguinamento acuto nello spazio che si trova tra le meningi. Le dimensioni dell’aneurisma possono variare da pochi millimetri (solitamente da 3 a 10 mm) a lesioni maggiori, definite “giganti”, con un diametro superiore a 2,5 cm. Può colpire qualsiasi arteria cerebrale, pur manifestandosi con frequenza e sintomi diversi. Gli aneurismi cerebrali possono essere classificati, oltre che per grandezza e posizione, in due categorie principali:
- Aneurismi cerebrali rotti: che hanno già causato un’emorragia subaracnoidea
- Aneurismi cerebrali non rotti: dilatazioni che non hanno subito rottura, le quali possono presentarsi sia senza sintomi che con sintomi, nel caso in cui le loro dimensioni esercitino pressione sulle strutture circostanti.
Materdomini.it ha esplorato il tema con il dottor Zefferino Rossini, esperto in Neurochirurgia presso l’Humanitas Research Hospital e l’Humanitas Mater Domini.
Le cause degli aneurismi cerebrali
Gli aneurismi cerebrali possono essere associato a fattori di rischio presenti sin dalla nascita, tra cui:
- Coartazione aortica: una condizione congenita che comporta un restringimento dell’aorta, l’arteria principale del corpo, causando una limitazione nel flusso del sangue.
- Collagenopatie: malattie derivanti da difetti genetici o strutturali del collagene, una proteina fondamentale per la struttura e la resistenza dei tessuti connettivi.
- Displasia fibromuscolare: una patologia vascolare che determina un ispessimento anomalo delle pareti arteriose, che può portare a stenosi (restringimento), aneurismi o dissezioni (rotture).
- Malattia del rene policistico (ADPKD): una rara malattia genetica che colpisce i tubuli renali, caratterizzata dalla formazione progressiva di cisti contenenti liquido nell’epitelio renale.
Esistono anche fattori di rischio acquisiti, tra cui infezioni fungine e batteriche. Altri elementi che contribuiscono alla formazione di aneurismi cerebrali includono ipertensione, fumo di sigaretta e abuso di alcol o sostanze stupefacenti.
La pressione arteriosa sembra svolgere un ruolo fondamentale nel rischio di emorragia subaracnoidea. Infatti, la rottura di un aneurisma è spesso il risultato di uno sforzo fisico che provoca un innalzamento della pressione arteriosa, come nel caso della tosse, dei rapporti sessuali o della defecazione (c’è da dire che un aneurisma può rompersi anche a riposo o durante il sonno).
I sintomi più comuni degli aneurismi cerebrali
Nella maggior parte dei casi, gli aneurismi cerebrali non rotti rimangono asintomatici per tutta la vita e possono essere rilevati durante esami neurologici eseguiti per altre ragioni. Raramente, possono aumentare di dimensione fino a causare sintomi legati all'”effetto massa”, che porta alla compressione delle strutture vicine. In queste situazioni, i principali sintomi includono:
- Mal di testa
- Problemi nel movimento degli occhi (dovuti alla compressione dei nervi cranici)
- Crisi convulsive
- Deficit o dolore facciale trigeminale
- Capogiri
- Ictus
Solo una piccola percentuale di questi aneurismi si rompe: di solito, l’incidenza della rottura è più alta attorno ai 50 e 60 anni, mentre è relativamente bassa durante l’infanzia, periodo in cui l’aneurisma è frequentemente associato a condizioni infiammatorie o anomalie arterovenose. Nella pagina successiva, i sintomi in caso di rottura dell’aneurisma.
I sintomi in caso di rottura dell’aneurisma
Quando un aneurisma si rompe, si verifica un’emorragia subaracnoidea, accompagnata da sintomi come:
- mal di testa intenso e trafittivo, localizzato nella zona occipito-nucale (parte posteriore del collo) e/o zona frontale;
- nausea;
- capogiri.
Nei casi più gravi, possono manifestarsi problemi respiratori e perdita di coscienza, e la conseguenza può risultare fatale (in circa il 50% dei casi). Inoltre, circa il 30% dei pazienti che riescono a sopravvivere a un’emorragia subaracnoidea sviluppano disabilità significative.
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