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Martedì 12 Marzo
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Arriva il nuovo farmaco per il diabete: qual è e come funziona

É già disponibile il medicinale che tratta il diabete di tipo 2: tutte le info sulla terapia

Arriva il nuovo farmaco per il diabete: qual è e come funziona
Arriva il nuovo farmaco per il diabete: qual è e come funziona - Foto PixaBay

Arriva il nuovo farmaco che cura il diabete

Buone notizie per chi soffre di diabete di tipo 2: come riporta Repubblica.it è stato trovato un farmaco in grado di curare una patologia che colpisce circa 4 milioni di italiani e tantissime altre persone in tutto il mondo. E non è tutto: oltre ad esser stato testato e brevettato, questo medicinale è già disponibile in Italia (rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale”.

Qual è il farmaco e come agisce

Il farmaco anti diabete di tipo 2, spiega l’azienda Novo Nordisk che l’ha creato, è un semaglutide agonista del recettore del Glp-1 di ultima generazione che si somministra per via iniettiva una volta a settimana. Una terapia, dunque, per niente invasiva e che permette al farmaco di regolarizzare il livello di glicemia nel sangue e abbassare il peso corporeo. I ricercatori assicurano che nel 79% dei casi il nuovo farmaco semaglutide abbatte il diabete anche se la malattia è in fase precoce.

Gli effetti sul cuore

Il farmaco anti diabete di tipo 2, riporta inoltre Repubblica.it, riduce di gran lunga il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. “Una persona con diabete tipo 2 – ha dichiarato Angelo Avogaro, professore di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università degli Studi di Padova – ha un rischio di andare incontro a coronaropatia o infarto sino a quattro volte superiore alle persone sane. Questo medicinale ha le caratteristiche per combattere tutto ciò“. Una grande notizia per tutti i diabetici, i quali ora potranno richiedere il semaglutide tramite il proprio medico di fiducia.

Diabete di tipo 2, ecco le categorie di lavoratori più a rischio secondo uno studio scientifico

I conducenti professionisti, i lavoratori manifatturieri e gli addetti alle pulizie hanno un triplice aumento del rischio di diabete di tipo 2 (T2D) rispetto agli insegnanti universitari e ai fisioterapisti, secondo un nuovo studio presentato alla riunione annuale di quest’anno dell’Associazione europea per lo studio del diabete (EASD) e pubblicato sulla rivista Diabetologia. Le differenze sono apparentemente legate, dicono gli autori, alla prevalenza dei fattori di rischio legati allo stile di vita. Se gli interventi sul posto di lavoro potrebbero ridurre il peso e aumentare l’attività fisica tra i dipendenti in queste professioni, si potrebbero ottenere importanti miglioramenti sulla salute, come riportano medicalxpress.comtg24.sky.it

Lo studio

Mentre studi precedenti hanno dimostrato che il rischio di diabete aumenta con uno stato socioeconomico inferiore, esistono poche ricerche sull’occupazione e sul rischio di T2D. Questo studio – del Dr. Sofia Carlsson, del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia ha considerato possibili associazioni tra il rischio di T2D e le 30 professioni più comuni. Il registro della popolazione totale svedese è stato utilizzato per identificare tutti i cittadini svedesi nati tra il 1937 e il 1979. Di questi, tra il 2001 e il 2013 sono state assunte proficuamente 4.550.892 persone; questo costituiva la popolazione dello studio. Le informazioni sull’occupazione e sull’istruzione sono state ottenute dalla LISA, la banca dati integrata longitudinale per gli studi sull’assicurazione malattia e sul mercato del lavoro, con l’occupazione classificata utilizzando la classificazione standard svedese delle professioni. Per essere classificato in una specifica occupazione, una persona doveva avere quella professione per 2 anni consecutivi.

Gli over 55

Un’analisi separata degli over 55 ha rivelato che, negli uomini, la prevalenza del diabete era del 14,9% nei lavoratori manifatturieri, del 14,2% nei conducenti di veicoli a motore e del 13,1% negli impiegati d’ufficio. Nelle donne di età superiore ai 55 anni, la prevalenza più elevata è stata osservata negli operai manifatturieri (10,7%), assistenti di cucina (8,7%) e addetti alle pulizie (8,3%). (vedere il link all’appendice online per informazioni dettagliate sui tassi di diabete e anche le figure 1-3 del documento).

Gli uomini

Tra gli uomini, l’incidenza è stata più alta tra i lavoratori del settore manifatturiero (9.41), i conducenti di autoveicoli (9.32), gli operatori di impianti mobili tra cui l’agricoltura (8.31), gli assistenti personali (8.17) e i negozi e gli addetti ai trasporti (7.87) – e il più basso tra gli insegnanti universitari ( 3.44), architetti e ingegneri civili (3.83). Per le donne, l’incidenza è stata più alta tra i lavoratori manifatturieri (7.2), i detergenti (6.18), gli assistenti di cucina (5.65), i cuochi, le cameriere e le governanti (5.01) e gli assistenti personali (5.00) – e il più basso tra i fisioterapisti e gli igienisti dentali (2.20) , scrittori e artisti creativi o performer (2.27).

Le categorie più a rischio

Le categorie con il più alto rischio di essere coinvolta è quella degli autisti professionisti, degli operai e degli addetti alle pulizie, che hanno probabilità di contrarre il diabete di tipo 2 più alte rispetto, ad esempio, a fisioterapisti e insegnanti. Tra gli uomini, il diabete di tipo 2 è più comune è tra i conducenti, di cui il 9% ha sviluppato la malattia. Tra le donne, le operaie delle fabbriche sono maggiormente soggette, con un numero corrispondente al 6%.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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