
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria autoimmune cronica con sintomi dolorosi e invalidanti: ecco i sintomi
L’artrite reumatoide è una patologia autoimmune che scatena un’infiammazione persistente a carico delle articolazioni, dovuta a un’anomala reazione del sistema immunitario. Le articolazioni colpite, soprattutto mani, piedi e polsi, diventano dolenti, gonfie e rigide in particolare al risveglio. Se trascurata, questo disturbo può compromettere seriamente la qualità della vita e aumentare il rischio di sviluppare altre patologie gravi, come malattie cardiovascolari. Come riconoscerla? Daniela Renna, medico e specialista in reumatologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, ha presentato i sintomi a SanMarinoRtv.sm.
Sintomi iniziali da non sottovalutare
Il dolore è spesso il primo segnale, ma con caratteristiche ben precise: tende a comparire o ad accentuarsi di notte, soprattutto nelle prime ore del mattino, e migliora durante il giorno con il movimento. Altri campanelli d’allarme sono la rigidità mattutina prolungata e il gonfiore articolare, accompagnato da rossore e calore. Questo quadro clinico è diverso da quello dell’artrosi, che peggiora con il movimento e migliora con il riposo. In presenza di questi sintomi è importante rivolgersi al reumatologo, il quale potrà prescrivere esami specifici, come VES, PCR, anticorpi anti-CCP, radiografie ed ecografie per confermare o escludere la diagnosi.
Cause, fattori di rischio e predisposizione
L’origine dell’artrite reumatoide è multifattoriale: alla base c’è una predisposizione genetica, che può essere attivata da eventi esterni come infezioni, stress, interventi chirurgici o squilibri ormonali. I fattori di rischio noti includono il sesso femminile (la malattia colpisce 8 donne su 10), la familiarità e alcune abitudini modificabili come il fumo, la cattiva igiene orale e il sovrappeso. Intervenire su questi elementi può contribuire a ridurre le probabilità di sviluppare la malattia, soprattutto nei soggetti predisposti.
Cure e consigli per i pazienti
Non esiste una cura definitiva, ma oggi è possibile ottenere la remissione clinica grazie a farmaci sempre più mirati ed efficaci. Le terapie includono antinfiammatori, corticosteroidi, DMARDs convenzionali come il methotrexate, e farmaci biotecnologici o orali di nuova generazione. È essenziale che la gestione sia affidata a un reumatologo, anche perché questi farmaci richiedono prescrizione ospedaliera. I pazienti dovrebbero mantenere un controllo costante della malattia, praticare regolare attività fisica, evitare il fumo, tenere sotto controllo il peso e seguire le vaccinazioni raccomandate, in quanto le terapie possono abbassare le difese immunitarie.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.