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Artrosi dell’anca, le cause e qual è il sintomo principale cui prestare attenzione

L’artrosi dell’anca può compromettere la mobilità e causare dolore persistente se non trattata in tempo: ecco il sintomo da intercettare

Artrosi dell’anca, le cause e qual è il sintomo principale cui prestare attenzione
Foto Differenzatra.it

Tutto ciò che c’è da sapere sull’artrosi dell’anca: il sintomo principale a cui fare attenzione

L’artrosi dell’anca, anche detta coxartrosi, è una patologia che colpisce l’articolazione tra femore e acetabolo, portando alla progressiva usura della cartilagine articolare. Questo tessuto, che normalmente consente movimenti fluidi e senza attrito, si deteriora nel tempo a causa di diversi fattori, sia congeniti che acquisiti. Il risultato è una riduzione della capacità motoria accompagnata da dolore e difficoltà nei movimenti. L’articolazione danneggiata perde la sua naturale funzione di “ammortizzatore”, rendendo dolorose anche azioni semplici come alzarsi in piedi o camminare. Esistono però segnali ben precisi che possono aiutare a identificare l’insorgenza di questa malattia articolare. Ecco quello specifico a cui fare attenzione, come riportato da Humanitas.it.

Il sintomo tipico

Uno dei segnali più tipici dell’artrosi dell’anca è il dolore nella zona dell’inguine, che può estendersi anche verso la coscia o raggiungere il ginocchio. Questo tipo di dolore, spesso mal localizzato, può inizialmente essere intermittente ma tende a diventare costante con il progredire della malattia. Altri sintomi comprendono rigidità articolare, specialmente al risveglio o dopo lunghi periodi di inattività, e una progressiva perdita di mobilità. Nei casi più avanzati la persona può avvertire un senso di blocco o attrito durante il movimento, a causa della mancanza del rivestimento cartilagineo. Anche la postura può risultare alterata, con possibili difficoltà nel mantenere l’equilibrio durante la deambulazione.

Fattori di rischio e diagnosi

L’artrosi dell’anca può avere molteplici cause: fattori meccanici, predisposizioni congenite, esiti di traumi o malattie infiammatorie croniche. Anche condizioni come l’osteoporosi, la necrosi ischemica o l’artrite reumatoide possono contribuire al deterioramento articolare. Il sovrappeso, posture scorrette e sforzi eccessivi aumentano ulteriormente il rischio. La diagnosi si basa su una visita clinica specialistica, durante la quale vengono valutati i sintomi e l’ampiezza dei movimenti. Per confermare la presenza della patologia si ricorre a esami strumentali come radiografie, utili per osservare lo stato delle superfici articolari e la presenza di deformazioni ossee o restringimento dello spazio articolare.

Come si può curare l’artrosi dell’anca

Il trattamento dell’artrosi dell’anca dipende dalla gravità della malattia. Nelle fasi iniziali si ricorre a fisioterapia, farmaci antinfiammatori e modifiche dello stile di vita, come una dieta equilibrata e il controllo del peso. Nei casi più avanzati, quando il dolore compromette la qualità della vita, si può optare per l’intervento chirurgico, con l’impianto di una protesi d’anca.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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