
Che cos’è il basalioma
Il carcinoma basocellulare, noto anche come basalioma, è un tipo di tumore cutaneo, così denominato perché le cellule cancerose presentano caratteristiche simili a quelle dello strato basale dell’epidermide quando vengono analizzate al microscopio. Secondo le informazioni fornite dalla SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse) nel 2024, circa un individuo su 1.000 sviluppa un basalioma nel corso della propria vita. Questa patologia è più comune dopo i 50 anni, ma si osserva sempre più frequentemente anche tra i giovani, a causa dell’aumentata esposizione ai raggi solari. Per questa ragione, tende a manifestarsi in particolare sul viso, specialmente sul naso, ma può colpire anche il tronco, le braccia, le mani e il collo, zone che sono più esposte ai raggi UV. Humanitas ne parla con il professor Marco Ardigò, responsabile della sezione di Dermatologia Oncologica all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
I fattori di rischio del basalioma
Esistono vari elementi di rischio legati alla comparsa del basalioma. Tra quelli associati al fenotipo, si riscontra una maggiore suscettibilità nelle persone che hanno la pelle chiara, occhi chiari e capelli biondi o rossi. Gli aspetti ambientali includono l’esposizione intensa e prolungata, senza alcuna forma di protezione, ai raggi ultravioletti, compresi quelli artificiali emessi da lampade solari e lettini abbronzanti, in particolare nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza. Tali raggi possono compromettere il DNA delle cellule della pelle, causando mutazioni nei geni che controllano la crescita cellulare e dando avvio al processo tumorale. Chi ha già avuto un basalioma ha una probabilità maggiore di svilupparne altri o di affrontare altri tumori della pelle provocati dall’esposizioni ai raggi UV. Raramente, il basalioma può manifestarsi a seguito di ustioni, esposizione a radiazioni ionizzanti come i raggi X o a causa di un contatto prolungato con sostanze chimiche come l’arsenico. La predisposizione genetica è molto meno frequente, come nel caso della sindrome di Gorlin-Goltz. Questa rara sindrome causa, già in giovane età (20-25 anni), la comparsa di più basiliomi, spesso accompagnati da anomalie scheletriche, tumori cerebrali, piccole depressioni nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi.
Come riconoscere il basalioma
Si identificano varie tipologie di carcinoma basocellulare:
– Carcinoma basocellulare superficiale: è il tipo più comune e si palesa come una macchia rossa con bordi ben definiti, che può apparire leggermente rialzata e con una superficie lucida.
– Carcinoma basocellulare nodulare: questo tipo è molto comune e appare come una lesione di colore perlaceo con margini netti e con dilatazioni di piccoli vasi sanguigni. Al centro potrebbe esserci una crosta o un’ulcerazione.
– Carcinoma basocellulare pigmentato: sia la forma superficiale che quella nodulare possono mostrare lesioni di colore marrone, blu o nero a causa della presenza di melanina.
– Carcinoma basocellulare sclerodermiforme: questa forma infiltrante si presenta solitamente come una cicatrice di colore bianco e con una consistenza dura al tatto. Può risultare meno evidente nelle fasi iniziali, quindi richiede particolare attenzione.
Come si cura il basalioma
Il basalioma viene diagnosticato solitamente durante l’effettuazione di un controllo dermatologico, tramite un esame clinico e l’uso della dermoscopia. Lesioni che suscitano dubbi in dermoscopia possono essere approndite con la microscopia confocale, una tecnica che consente di osservare il tumore a livello microscopico senza la necessità di eseguire subito una biopsia. Tuttavia, se sussistono ancora incertezze, si procede comunque con un’analisi istologica per confermare il verdetto diagnostico. Questo tumore tende a crescere a rilento e, di norma, non si diffonde ad altri organi. Generalmente presenta una prognosi positiva, e l’intervento chirurgico, considerato il trattamento principale, consente di rimuovere completamente il tumore nella maggior parte delle situazioni. Tuttavia, se il tumore è di tipo superficiale o se il paziente ha condizioni che sconsigliano l’operazione chirurgica (ad esempio, per età avanzata o trattamenti medici in corso), si possono prendere in considerazione terapie alternative. Per i carcinomi basocellulari superficiali, tra le opzioni possibili c’è l’immunoterapia locale con l’imiquimod, una crema che attiva il sistema immunitario a combattere le cellule tumorali. Un’altra strada è la terapia fotodinamica, che involve l’uso di un farmaco fotosensibilizzante (come l’aminolevulinato) sulla lesione, il quale viene poi attivato da una fonte di luce, causando la distruzione delle cellule malate. In casi più complicati, come tumori localmente avanzati o non completamente asportabili chirurgicamente, si può ricorrere alla radioterapia o a trattamenti sistemici, come gli inibitori della via di Hedgehog, che sono opzioni innovative e di grande efficacia.
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